giovedì 10 marzo 2016

Corrado Tedeschi al Teatro San Babila dall'11 al 20 marzo


Corrado Tedeschi: dal teatro alla televisione e viceversa
 
 

In scena al Teatro San Babila di Milano dall’11 al 20 marzo, l’attore e conduttore televisivo  Corrado Tedeschi in Volpone di Ben Jonson, con la regia di Cristiano Roccamo, una divertente commedia degli equivoci di ispirazione plautina, tesa a denunciare i malcostumi della società.


«Mi ha molto colpito l’attualità di un testo scritto all’inizio del 1600 che denuncia l’avidità delle persone che per denaro sono disposte a tutto, a vendere la propria moglie o a comprarla -  dice Corrado Tedeschi -  Il mio personaggio, Volpone, con l’aiuto del suo servo Mosca (Mimmo Padrone) finge di essere in punto di morte, così molti, i suoi probabili futuri eredi, si precipitano a portargli doni per ingraziarselo, ma sperando che muoia presto per ereditare i suoi beni. Arrivano così Voltore (Jacopo Costantini), Corbaccio (Mauro Eusti) e Corvino (Massimo Boncompagni) tra loro tramano per avere la meglio gli uni sugli altri. I riferimenti alla cupidigia dei nostri giorni sono moltissimi, così io alla fine dello spettacolo, mi intrattengo con il pubblico e dico “avete visto che gente misera nel 1600: avvocati che fanno condannare uomini ingiustamente, uomini che comprano e vendono donne, per fortuna oggi non ci sono più queste miserie!” Il pubblico ride e, divertendosi, si sofferma a riflettere su come cambino i tempi, ma i vizi degli uomini siano sempre gli stessi!»

 

Corrado Tedeschi, oltre che alla televisione, si dedica con passione al teatro, suo grande interesse da quando ha iniziato la sua carriera nello spettacolo, all’accademia del Teatro Stabile di Genova. Spesso recita in teatro come nel recente monologo L’uomo che amava le donne, mentre ora con Volpone recita in una commedia da lui definita “corale”. Prosegue Tedeschi a sottolineare come il teatro sia sempre stato importante nella sua vita: «Mi piace alternare tv e teatro; ho sostenuto il mio primo provino davanti al grande Luigi Squarzina allo Stabile di Genova, con il rischiosissimo monologo di Marcantonio, (dal Giulio Cesare di Shakespeare): me lo ha fatto ripetere due o tre volte, e poi mi ha scritturato. La televisione soprattutto mi ha dato tanta popolarità e quando chi mi riconosce, viene a vedermi a teatro, mi rende contento perché sono canali comunicanti.  Amo il pubblico di Milano e sono stato tante volte al Teatro San Babila  e ora con la nuova gestione di  ragazzi bravissimi, sono sicuro che tornerà allo splendore del passato. Ar.C.

 

 

 

 

mercoledì 24 febbraio 2016

Barbara De Rossi al San Babila con Medea di Anouilh dal 22 aprile 2016 al 1 maggio


 

Ritorna in scena al Teatro San Babila di Milano dal 22 aprile al 1 maggio, l’attrice cinematografica e televisiva Barbara De Rossi che torna in teatro,  da cui mancava dal 1996 quando aveva recitato con Marco Columbro in L’anatra all’arancia, una commedia brillante.

 
Spiega la sua decisione di ritornare in teatro con una tragedia di matrice classica: «Medea nella versione di Jean Anouilh, è una donna molto moderna con un linguaggio efficace; ha una potenza tragica e drammatica fortissima con una grande possibilità espressiva, motivi per i quali ho scelto questo personaggio. Jean Anouilh è un autore del Novecento che ha riscritto il mito classico con un linguaggio moderno: io considero Medea una donna che ha vissuto un amore sbagliato, totale, assoluto, oltre ogni immaginazione. Medea uccide per Giasone, ma poi viene ripudiata poiché per interessi di stato Giasone deve sposare un’altra. Nella mia interpretazione metto in luce il senso di rifiuto che prova e quindi la sua sofferenza e la sua solitudine, finché non arriva a progettare il terribile piano di uccidere i suoi figli per punire l’amato.  Nella regia di Branchetti esplode in modo forte la volontà di vendetta e appaiono evidenti le arti magiche che la donna tradita vuole utilizzare per vendicarsi. Medea è un personaggio feroce, forte che affronta il male con disperazione e rabbia.»
 

Barbara De Rossi ha interpretato numerosi sceneggiati televisivi tra cui Storia d'amore e d'amicizia di Franco Rossi, e la Piovra diretta da Damiano Damiani con Michele Placido e ha recitato in moltissimi film, tra cui Così come sei e La cicala con la regia di Alberto Lattuada, si è esibita anche nei reality come Notti sul ghiaccio e Ballando con le stelle. Dice: «la televisione è sempre una forma di intrattenimento gradito al pubblico, anche se ci sono fiction belle e altre meno belle, ho provato anche quei reality in cui ho potuto mettermi alla prova o imparare qualcosa, come Ballando con le stelle poiché saper muovere bene il corpo è importante per un’attrice, ma anche Notti sul ghiaccio è stata una sfida che mi ha lasciato qualcosa. Ultimamente ho partecipato a sei corti che raccontano l’abbandono, la serie si intitola Dirsi addio e sarà tra poco nelle sale; inoltre mi rivedrete in Il bello delle donne e in Amore criminale, ma per il momento, l’adrenalina che mi trasmette il pubblico teatrale mi dà molte emozioni. Infatti in tv e al cinema alle donne di cinquanta e cinquantacinque anni vengono offerti solo ruoli stereotipati, viene dato poco spazio alle donne che hanno già maturato un’esperienza, questo è avvilente, invece nel teatro ci vengono affidati ruoli molteplici.» Ar. C.

Medea in scena dal 22 aprile al 1 maggio 2016


Dirigere Medea oggi:
il regista e autore Francesco Branchetti
spiega l’attualità dei classici





Francesco Branchetti, attore e regista, porta in scena, al Teatro San Babila di Milano, dal 22 aprile al 1 maggio, la drammatica storia di Medea nella versione di Jean Anouilh, uno dei più grandi autori del teatro francese del Novecento, nella traduzione di Giulio Cesare Castello.



 
 
 
 
Branchetti racconta: «da tempo avevo il sogno e il progetto di portare in scena Medea, poiché secondo me è un’occasione per proporre al pubblico contemporaneo l’indagine psicologica di Anouilh dei personaggi che dal mito classico di Euripide arrivano fino a noi. Quando abbiamo debuttato nella splendida cornice del Teatro Romano di Ostia antica abbiamo percepito l’emozione che il dramma di Medea - tradita da Giasone e matricida dei propri figli per punirlo – suscita negli spettatori. Il mito di Medea è intramontabile, oltre ad Euripide ed Anouilh, ne hanno parlato scrittori e poeti di ogni epoca, così sognavo di portarlo in scena da tempo. Quando Barbara De Rossi ha aderito al mio progetto, ho potuto realizzare il mio desiderio, dato che la Medea di Anouilh aveva avuto un unico allestimento di rilievo nel 1966 con la regia di Giancarlo Menotti e con protagonista Anna Magnani. Barbara De Rossi, che è tornata in teatro proprio per questo spettacolo, è l’interprete giusta sia dal punto di vista tecnico sia per il pathos che suscita, infatti è una attrice di grande generosità che lavora con irripetibile dedizione e impegno.»
La vicenda di Medea, che uccide i suoi figli per vendicarsi di Giasone (interpretato dallo stesso Branchetti), che sta per sposare la giovane Glauce, è ancora oggi tragicamente attuale nelle tante storie di matricidi: «il pubblico infatti rimane molto colpito – prosegue il regista - da quanto un testo di origine classica proponga una vicenda dei nostri giorni, così che il teatro diviene specchio dei tempi. Le musiche, pensate appositamente per lo spettacolo dal maestro Pino Cangialosi contribuiscono a mantenere la tensione e ad evocare i sentimenti estremi di Medea.» Ar. C.

 

venerdì 12 febbraio 2016

Andrea Roncato alla ricerca di nuove sfide


Andrea Roncato, noto anche per il celebre duo comico Gigi e Andrea, ideato con Gigi Sammarchi - che ha appena recitato al San Babila in Toccata e fuga con la regia di Marco Vaccari -  si è cimentato in televisione, cinema, teatro in ruoli comici, ma rivelando anche intonazioni inaspettatamente drammatiche in Il cuore grande delle ragazze, e nel film tv Un matrimonio, grazie al regista Pupi Avati.

 

Al Teatro San Babila, dal 12 al 21 febbraio, in Il marito di mio figlio scritto e diretto da Daniele Falleri, interpreta un padre che scopre che suo figlio vuole sposare un uomo. Spiega Andrea: «la commedia è molto carina e intelligente, l’avevo già interpretata quattro anni fa, era un testo molto avanti nel tempo, e ora la ripropongo con un nuovo cast. Interpreto un padre omofobo, che prima osteggia la scelta del figlio di sposare un uomo, poi alla fine capisce il sentimento sincero che lega i due ragazzi. Non vuole essere una commedia politica, né un manifesto gay, ma vuole illustrare la situazione che stiamo vivendo adesso, con un pizzico di romanticismo e con una forte comicità. Gli attori del cast sono tutti molto bravi: Eva Grimaldi, Pietro De Silva - il vero comico -  Pia Engleberth, Ludovico Fremont, la giovane Roberta Garzia, Andrea Standardi.»

 
 
Andrea Roncato si divide tra teatro, tv e cinema: «mi piace recitare in teatro, faccio serate con Gigi e poi per me scelgo commedie di autori contemporanei, per cambiare ruolo, e dimensione; tra poco tornerò a lavorare con Pupi Avati. È importante per noi attori comici interpretare parti diverse, non essere sempre uguali a noi stessi, altrimenti rischi di diventare ripetitivo, non puoi a sessant’anni interpretare ancora al cinema quello che rincorre in spiaggia le ragazzine! Devi adeguare i ruoli alla tua crescita personale e ai tuoi cambiamenti fisici e caratteriali. Io ho vissuto anche l’epoca dei grandi varietà del sabato sera, come l’innovativo Premiatissima, ho recitato in fiction di successo come Carabinieri, ho scritto il libro Ti avrei voluto, mi piace alternare attività differenti e quando insegno recitazione nelle scuole,  nelle accademie, nei master,  spiego ai ragazzi che qualunque strada sceglieranno di intraprendere nella vita,  potrà essere utile avere imparato a recitare una poesia  e non declamarla e soprattutto imparare a stare su un palcoscenico.» Ar.C.
 
 
 

 

Eva Grimaldi, la mia emozione di essere al Teatro San Babila di Milano

 

Eva Grimaldi, attrice e show girl di celebri varietà televisivi, come Drive in di Antonio Ricci e il Bagaglino di Pier Francesco Pingitore, confida la sua emozione di recitare per la prima volta a Milano e in un teatro prestigioso come il San Babila: «ho recitato a Roma a Napoli, ma mai a Milano e ora ho l’onore di lavorare al San Babila. Quando vivevo a Milano per Drive in, tutti me ne parlavano come il tempio del teatro; io lo avevo visto solo da fuori ed ero affascinata dalla magia che emanava. Ora, insieme alla compagnia di Il marito di mio figlio,  -  in scena fino al 21 febbraio - sono felice di esibirmi in questo teatro e contribuire al successo di questa ricca stagione.»

 

Eva Grimaldi è in un momento particolarmente produttivo, infatti ritorna in teatro dopo dieci anni: «grazie a Daniele Falleri, autore di Il marito di mio figlio, interpreto una mamma che va a trovare il proprio figlio e conosce un suo nuovo amico. Come mamma mi accorgo che mio figlio sta molto bene, infatti gli chiedo subito se è innamorato e, quando mi confida che si sposerà in Spagna con un uomo, mi cade il mondo addosso; io e il padre, interpretato da Andrea Roncato, rimaniamo sconvolti. La nostra è una commedia degli equivoci, molto divertente, contro ogni tipo di pregiudizio. Tocchiamo anche temi attuali ma con ironia e attraverso una bella storia d’amore. Il pubblico ride tanto anche perché ogni personaggio, anche il più insospettabile, nasconde scheletri nell’armadio e quindi presenta delle sorprese.»

L’attrice, dopo aver  spaziato dalla televisione al cinema, in questa stagione è ritornata anche a recitare al cinema,  e dice: «recentemente ho lavorato al cinema con Maurizio Casagrande in Babbo Natale non viene dal nord; Maurizio è un grande maestro, un artista molto generoso; quando sei  in scena con lui tutto diventa più facile e ti diverti a fare questo lavoro, infatti i francesi usano il termine jouer  (giocare) per dire recitare ed è davvero un gioco quando ti trovi con colleghi che stimi. Ho partecipato anche ad alcuni reality come Pechino express e L’isola dei famosi, trasmissioni che hanno sempre più successo poiché mostrano i personaggi dal punto di vista umano: le persone, essendo sotto i riflettori 24 ore su 24, si mostrano così come sono, senza fingere. Mentre al Grande fratello partecipano degli sconosciuti che si fanno conoscere, per noi già famosi partecipare a un reality è un mettersi a nudo davanti alle telecamere, far scoprire come siamo realmente, caratteristiche che altrimenti non emergerebbero nel lavoro che facciamo se non nelle interviste quando ci confidiamo di più. Quindi ora sono tra i pochi che sostengono Simona Ventura, che dopo tanti anni di conduzione, ha accettato di partecipare come concorrente a L’isola dei famosi, sarà un’esperienza anche per lei importante anche umanamente.» Ar.C.

domenica 7 febbraio 2016

IL MARITO DI MIO FIGLIO di DANIELE FALLERI dal 12 al 21 febbraio 2016

Tra pochi giorni al Teatro San Babila arrivano

EVA GRIMALDI,   ANDREA RONCATO,   PIETRO DE SILVA,  PIA, ENGLEBERTH, LUDOVICO FREMONT,  ROBERTA GARZIA,   ANDREA STANDARDI


 IL MARITO DI MIO FIGLIO,
Una commedia brillante a tinte forti di DANIELE FALLERI

Guarda il video promo dello spettacolo: il marito di mio figlio

mercoledì 27 gennaio 2016

Le attrici di "La vita non è un film di Doris Day" vi aspettano dal 6 al 15 maggio 2016

Lo spettacolo La vita non è un film di Doris Day per motivi di salute della signora Lydia Bondi è stato sospeso, andrà in scena a maggio!


lunedì 25 gennaio 2016

Paola Gassman, la signora della scena, sarà al San Babila a maggio 2016


 
 
 
 

Paola Gassman, figlia di Vittorio Gassman e di Nora Ricci, è una habitué del Teatro San Babila, in cui è di casa, sia in passato con il marito Ugo Pagliai, sia ora con le attrici Lydia Biondi  e Mirella Mazzeranghi in una commedia amara scritta da Mino Bellei, La vita non è un film di Doris Day, infatti afferma: «sono molto legata al San Babila, ci sono stata molto volte, per me Milano è rappresentata dal San Babila, un teatro centrale come posizione e ricco di umanità in cui incontri un pubblico affezionato, con una programmazione  giusta  e consapevole, fatto non comune oggi.»

In La vita non è un film di Doris Day si racconta di tre donne sole che si incontrano sempre a Natale, raccontandosi le loro solitudini e dimostrando come la vita quotidiana della maggior parte delle persone non sia come quella raccontata nelle commedie americane interpretate dall’attrice Doris Day. «Il tema della vecchiaia –dice la Gassman -  è trattato in chiave comica, si assiste allo scontro fra tre personalità forti, che, durante il consueto ritrovo natalizio, rivelano tante verità della loro vita nascoste prima. Il mio personaggio  irriverente, una zitella ricca, ma molto egoista, afferma “io dico sempre la verità” ma che è sgradevole per gli altri. Le tre amiche hanno bisogno l’una dell’altra, poiché ognuna porta il peso della propria solitudine familiare, una ha un figlio che non la chiama mai, l’altra ha una mamma molto anziana a carico, quindi, pur litigando, non possono fare a meno l’una dell’altra poiché stare insieme è il loro momento di svago. È una vera commedia in cui si ride molto, ma anche con amarezza, così è una risata utile poiché denuncia le
problematiche delle donne anziane sole che hanno bisogno di ritrovarsi. Noi attrici viviamo questa situazione in scena sentendola nostra, dato che la nostra età è vicina a quella dei nostri personaggi. Noi crediamo molto in questo testo, infatti siamo anche diventate produttrici dello spettacolo.»



 
Nella sua lunga carriera di attrice teatrale Paola Gassman ha lavorato con grandi registi  come Luca Ronconi, prendendo parte alla storica messa in scena di Orlando furioso,  Massimo Castri, Luigi Squarzina, ha costituito poi compagnia con suo marito Ugo Pagliai e ora sottolinea come fare teatro oggi sia differente dal passato:  «sia i Teatri Stabili, ora Teatri Nazionali, sia le compagnie private non organizzano più lunghe tournée. Io ed Ugo siamo sempre stati scelti da registi e produttori per uno spettacolo che faceva tutta la stagione teatrale, ora invece bisogna organizzarsi tenendo nel cassetto diversi spettacoli pronti e proporli; per noi, che eravamo abituati ad essere guidati o dal regista o dal produttore, è una nuova avventura, anche divertente, poiché ci si cimenta anche nell’aspetto organizzativo, è dunque un nuovo modo di lavorare. Per esempio, oltre a “La vita non è un film di Doris Day”, lavoro con Pietro Longhi in “Maigret al Liberty Bar” con la regia di Silvio Giordani, in “Il balcone di Golda” di William Gibson su Golda Meir con le musiche di Luis Bacalov, prenderò parte alla rassegna “Una stanza tutta per lei” al Teatro Due di Roma, così compongo un anno lavorativo. Ora mi piace cambiare, mi piace l’idea di scegliere e di proporre, è una nuova modalità, ora anche i giovani se vogliono lavorare devono darsi da fare in prima persona, poi chissà   speriamo si ritoni a  un periodo più calmo e più redditizio.»


Nel 2007 Paola Gassman ha scritto il libro Una grande famiglia dietro le spalle (Marsilio editore), in cui racconta la sua famiglia d’arte, risalendo indietro nel tempo e rievocando le affascinanti storie delle compagnie teatrali: infatti parla oltre che di suo padre Vittorio, anche di sua madre, Nora Ricci, figlia di Renzo Ricci, sposato con l’attrice Margherita Bagni, nata in una famiglia di artisti, e che aveva lavorato con Ermete Zacconi. Infatti Paola Gassman afferma: «volevo scrivere della mia famiglia, di mio padre, che tutti conoscono grazie anche al cinema, ma anche dei grandi attori che sono stati mia mamma, i miei nonni, i miei bisnonni, che hanno lavorato solo in teatro. Volevo farli conoscere al grande pubblico ed è stato proprio mio papà quando ha scritto la sua autobiografia a dirmi “a te il compito di raccontare quella parte di famiglia che io non ho potuto raccontare.” Così io ho fatto un bellissimo viaggio, un amarcord che mi ha permesso di capire quello che sono io oggi e di scoprire che ho avuto una famiglia strana, ma straordinaria.»  Ar. C.
 
 
 

 

 

sabato 23 gennaio 2016

Lydia Biondi tra cinema, fiction e teatro

Quando parla della commedia “La vita non è un film di Doris Day”, scritta da Mino Bellei, in scena al San Babila dal 6 al 15 maggio, Lydia Biondi sottolinea subito, con la verve che la caratterizza, il clima di amicizia che la lega alle sue colleghe di scena, Paola Gassman, Mirella Mazzeranghi.

Afferma infatti: «le mie colleghe sono anche amiche, abbiamo scelto insieme di interpretare la storia di tre donne che si incontrano il giorno di Natale per interrompere la loro vita solitaria. Stavamo già lavorando insieme quando venne a trovarci un mio ex allievo, dicendo “vi ho portato un testo perfetto per voi, data la vostra sintonia in scena.”
Lo abbiamo tenuto per un po’ nel cassetto, poi Paola ha preso l’iniziativa e così lo abbiamo messo in scena. Noi sul palcoscenico raccontiamo di tre amiche, ma lo siamo anche nella vita, così parliamo anche di noi stesse; è un testo aperto che si presta anche all’improvvisazione. Io interpreto un’attrice un po’ svampita che pensa solo ad apparire, così mi diverto perché è un personaggio completamente diverso da come sono io nella realtà. Ora sono molto contenta di venire al San Babila di Milano: fare teatro qui ti consente anche di creare un ponte tra Milano e Roma, città che altrimenti sarebbero teatralmente lontane, poiché sono realtà differenti.»
Lydia Biondi, noto volto televisivo e cinematografico, concilia con disinvoltura le varie arti dello spettacolo, infatti afferma: «spazio dal cinema al teatro, poiché gli orari quotidiani di lavoro sono diversi, per il cinema si è impegnati anche dalle cinque del mattino, ma si finisce nel pomeriggio, mentre in teatro, a parte le prove, si lavoro spesso di sera. Certo è sempre meglio non accumulare troppe attività insieme, ma quando mi capitano lavori interessanti contemporaneamente, mi fa piacere dedicarmi a tutte le attività. Teatro e cinema infatti sono sfaccettature di una stessa arte; quando è fatto bene è molto interessante fare cinema, ci sono settori specifici che contribuiscono alla riuscita di un film che mi affascinano.»
Tra i film di Lydia,  figura anche “Sole a catinelle”, girato l’anno scorso con Checco Zalone, fenomeno cinematografico del momento con il recente “Quo vado?” «Checco è così anche nella vita, sono quegli attori che portano al pubblico la propria personalità, poi, se sono bravi, diventano ottimi attori. Per quello che ho avuto modo di conoscerlo, Zalone è colto, gentile, un ottimo musicista, una persona di tutto rispetto, mette in scena se stesso con la sua ironia, sono molto felice del suo attuale successo.» Ar. C.

venerdì 22 gennaio 2016

Mirella MAZZERANGHI presenta “La vita non è un film di Doris Day” di Mino Bellei in scena dal 6 al 15 maggio



Arriva al Teatro San Babila “La vita non è un film di Doris Day” di Mino Bellei, con la regia di Claudio Bellanti con Paola Gassman, Mirella Mazzeranghi e Paola Roman.




martedì 12 gennaio 2016

Cinzia Spanò, attrice multiforme in scena anche sabato 23 gennaio alle 20.30 e domenica 24 gennaio alle 15.30.

La pluripremiata attrice Cinzia Spanò spazia con disinvoltura da un ruolo all’altro con la grinta e la professionalità che la contraddistingue

 



Cinzia Spanò, dopo il diploma all’Accademia dei Filodrammatici di Milano, si misura in ruoli differenti, diretta da grandi registi come Massimo Castri e Antonio Latella, Massimo Navone.
In scena ora con il ruolo brillante di una moglie tradita e che tradisce il marito in “Toccata e fuga”, caratterizza il suo personaggio con ironia e destrezza, e racconta come per un’attrice sia stimolante ma anche complesso scegliere i ruoli da interpretare: «la parte più difficile del nostro lavoro è continuare a lavorare, io prediligo alcune tipologie di personaggi e alcune corde interpretative che si adattano meglio alle mie caratteristiche, anche se mi piacciono molto anche i ruoli brillanti come quello che sto interpretando ora in “Toccata e fuga”, in cui esagero anche la caratterizzazione, mi diverto. Tuttavia preferisco interpretazioni più tormentate che mi piace studiare a fondo. Appena uscita dall’Accademia avevo già interpretato “Toccata e fuga”, oramai vent’anni fa, nel ruolo dell’amante, ora sono contenta di tornare ad interpretare un altro personaggio, poiché mi trovo bene nella Compagnia del Teatro San Babila e perché è una commedia vivace e genuina di puro intrattenimento.»



Cinzia Spanò ricorda i registi che sono  stati per lei maestri che ha incontrato dopo essersi diplomata ai Filodrammatici, e da cui ha imparato molto: «quando passi attraverso l’insegnamento di alcuni maestri, non sei più la stessa: ho imparato molto da Massimo Castri quando mi ha diretta in “Madame de Sade” di Yukio Mishima. Eravamo tutte donne e, dopo una stimolante prova a tavolino durata  18 giorni,  tantissimi nell’economia dell’allestimento di uno spettacolo,  abbiamo imparato una lettura psicanalitica che Castri riusciva  a fare per questi personaggi femminili, cesellando alcuni passaggi dell’animo femminile che per noi donne sono stati una rivelazioni. Poi il mio maestro è  stato Latella; con lui ho affrontato autori molto importanti, con lui ho imparato l’etica di stare in scena:  gli spettacoli si fanno perché nel testo è sottesa una urgenza, una necessità. Anche oggi quando scelgo uno spettacolo, penso sempre che ci deve essere un motivo profondo per cui interpretarlo, come ho fatto per esempio nel mio testo “Marilyn mon amour”, o nel mio adattamento di  “A Nome Tuo”, tratto dall’omonimo romanzo di Mauro Covacich sul poter scegliere la fine della propria vita, scritto dopo il caso di Eluana Englaro, o  ne “Il vicario” di Rolf Hochhuth sul silenzio della chiesa durante le deportazioni ebraiche. Il teatro deve fare emergere domande, adeguarsi al tempo in cui si vive, noi attori dobbiamo assumerci la responsabilità di trasmettere dei messaggi al pubblico.  Al San Babila sussiste la bella tradizione di incontrare il pubblico nel foyer alla fine dello spettacolo, è un valore aggiunto, poiché il confronto attore/spettatore diviene un efficace  modo di riflettere insieme.» Ar.C.


lunedì 11 gennaio 2016

Gloria Anselmi fra teatro, pubblicità e fiction in scena anche sabato 23 gennaio alle 20.30 e domenica 24 gennaio alle 15.30.


Gloria Anselmi che da molto tempo fa parte della compagnia del Teatro San Babila nella commedia Toccata e fuga in scena ancora dal 15 al 17 gennaio interpreta la giovane e affascinate amante che sconvolge gli equilibri fra i personaggi.


Gloria che, oltre ad essersi laureata in scienze della comunicazione, si è diplomata al Corso di teatro Quelli di Grock a Milano e ha seguito diversi corsi tra cui un Corso di  Doppiaggio al Centro Teatro  Attivo e alla Scuola sperimentale di Cinematografia, spazia dalla pubblicità, alla web tv, al cinema. Racconta come per una bella ragazza non sia sempre semplice poter scegliere i ruoli nel mondo dello spettacolo poiché spesso la bellezza può diventare un limite quando vengono proposti solo personaggi stereotipati sulle caratteristiche fisiche così da non poter interpretare registri differenti.
Infatti Gloria confida: «nella mia carriera di attrice faccio spesso provini anche per ruoli differenti, ma spesso mi scelgono per interpretare la ragazza carina -  come nella fiction Io e Margherita con Enrico Beruschi e Margerita Fumero, che ha avuto molto successo -  mentre mi piacerebbe fare ruoli comici, buffi, esagerati, ma anche parti drammatiche; per il cinema poi è difficilissimo anche solo sostenere il provino, perché spesso i casting sono blindati.  Quando ho interpretato la parte drammatica di una donna malata di sclerosi multipla per una serie web, dal titolo “Io non sclero”,  ho amato molto questo ruolo che mi ha dato la possibilità di toccare altre corde, ma in Italia quando ti identificano con un ruolo è un po’ difficile uscirne.»


La sua passione per la recitazione è nata e cresciuta  con il tempo, infatti Gloria ricorda il momento preciso in cui ha scoperto l’interesse per il teatro: «non ho iniziato a recitare da bambina, facevo  judo e danza classica, ma ho capito che non era la mia strada quando  al liceo sono venuti due attori della scuola Paolo Grassi a fare la prova di una scena di “Amleto.”
Sono rimasta affascinata dalle indicazioni del regista a uno dei personaggi che doveva entrare in scena gridando “chi è là” : il regista ha fatto ripetere la battuta fino a che  una semplice frase non è diventata davvero sentita, l’attore è entrato di scena di spalle, muovendosi quasi a tentoni e il suo “chi è là” è uscito sommesso, quasi balbettato. In questo modo ho capito che in teatro l’attore deve trasmettere sentimenti, così  ho iniziato a studiare teatro. Ora sono felice di recitare in “Toccata e fuga” diretta da Marco Vaccari che conosco da tempo, inoltre nella compagnia c’è una grande sintonia sia in scena sia dietro le quinte, infatti ci aiutiamo a vicenda. Quando in uno spettacolo si verifica armonia nel cast, si riesce a lavorare meglio e Marco sa creare un gruppo coeso, ti fa sentire a proprio agio e ti consiglia, così nella Compagnia del Teatro San Babila si lavora davvero bene!» Ar. C.

sabato 9 gennaio 2016

Gli attori di Toccata e fuga durante gli applausi




Sta riscuotendo grande successo la commedia degli equivoci Toccata e fuga in scena al Teatro San Babila anche nelle date 8-10 gennaio e 15-17 gennaio

 




La compagnia del teatro San Babila composta da Cinzia Spanò, Vera Castagna, Gloria Anselmi, Gigi Sammarchi, diretta da Marco Vaccari, anche attore, vi aspetta a teatro




 
Marco Vaccari racconta la scelta di una commedia dal meccanismo comico perfetto, basata sugli equivoci tra marito, moglie e amanti: «uno spettacolo comico è sempre bene accolto perché la gente ha voglia di divertirsi; certo dipende da come è fatto, bisogna sapere mantenere ritmo e tempi comici, oggi, infatti non sempre la comicità funziona senza cadere nel triviale o nel banale. Alcuni nuovi autori comici inseriscono scontati riferimenti all’attualità per strappare le risate immediate al pubblico e attirarlo a teatro, ma compito del teatro oltre che divertire deve anche fare riflettere lo spettatore. Il testo di Derek Benfield mi ha colpito perché rispetta tempi propri della comicità, grazie ai quali le situazioni funzionano, è un teatro un po’ alla Feydeau: da cinque porte i personaggi entrano ed escono velocemente, così da sorprendere lo spettatore e per gli attori mantenere sempre un buon ritmo comico è un’ottima “ginnastica di palcoscenico”» Ar. C.

sabato 26 dicembre 2015

Marco Vaccari, direttore del Teatro San Babila, regista e attore, di nuovo in scena con "Toccata e fuga" dall'8 gennaio al 10 gennaio e dal 15 al 17 gennaio 2016



Al San Babila

si vive il teatro come rito collettivo


Marco Vaccari, direttore artistico del Teatro San Babila, alla vigilia del debutto milanese, con la Compagnia Teatro San Babila, di Toccata e fuga, di cui è interprete e regista, spiega come si costruisce una stagione teatrale per gli affezionati abbonati e per gli spettatori che da più di due anni frequentano un teatro che sta rinascendo.

Marco Vaccari

Marco Vaccari dirige il Teatro San Babila di Milano, uno dei teatri storici e di tradizione, e con il suo efficiente staff, sta coinvolgendo anche un nuovo pubblico. Dal 29 dicembre dirige e recita nella Compagnia Teatro San Babila, composta da Cinzia Spanò, Vera Castagna, Gloria Anselmi, Gigi Sammarchi in Toccata e fuga di Derek Benfield, una commedia dal tipico humor inglese in scena anche con due spettacoli per la notte di Capodanno e poi fino al 28 gennaio 2016.
Marco Vaccari racconta la scelta di una commedia dal meccanismo comico perfetto, basata sugli equivoci tra marito, moglie e amanti: «uno spettacolo comico è sempre bene accolto perché la gente ha voglia di divertirsi; certo dipende da come è fatto, bisogna sapere mantenere ritmo e tempi comici, oggi, infatti non sempre la comicità funziona senza cadere nel triviale o nel banale. Alcuni nuovi autori comici inseriscono scontati riferimenti all’attualità per strappare le risate immediate al pubblico e attirarlo a teatro, ma compito del teatro oltre che divertire deve anche fare riflettere lo spettatore. Il testo di Derek Benfield mi ha colpito perché rispetta tempi propri della comicità, grazie ai quali le situazioni funzionano, è un teatro un po’ alla Feydeau: da cinque porte i personaggi entrano ed escono velocemente, così da sorprendere lo spettatore e per gli attori mantenere sempre un buon ritmo comico è un’ottima “ginnastica di palcoscenico”»


 Marco Vaccari e Vera Castagna
 
Nel costruire una stagione teatrale i criteri adottati dalla nuova direzione sono diversi, come prosegue Marco Vaccari: «si cerca di scegliere teatro leggero, ma alternando spettacoli ed attori dalle caratteristiche differenti, anche se ho dovuto rinunciare ad alcuni allestimenti per cui non c’erano le condizioni sufficienti. Noi da due anni stiamo cercando di ricostruire un pubblico quindi a volte la selezione è naturale, noi cerchiamo di divertire, ma interessando il nostro pubblico, senza fare errori gravi, poiché spesso si scelgono spettacoli a scatolo chiusa, perché proponiamo anche debutti nazionali e, anche se conosco il testo e gli autori, esiste un margine di rischio sia per chi offre sia per chi produce. »
Un’altra scommessa della nuova gestione è creare una propria compagnia per allestire ogni anni spettacoli autoprodotti, ma non una compagnia stabile, spiega Marco: «la nostra compagnia non è composta da elementi fissi, ma è un campo aperto in cui gli attori entrano ed escono, è una casa in cui gli attori possono lavorare, se in uno spettacolo non c’è una parte per uno di loro, entrano nel successivo, oppure alcuni recitano in più di uno spettacolo, insomma è una compagnia allargata in cui la porta rimane aperta.»

 
 
 la compagnia di Toccata e fuga
 


Marco Vaccari che si è diplomato all’Accademia dei Filodrammatici di Milano,  afferma: «la scuola di teatro è  importante perché esiste una grammatica di base che viene acquisita nelle scuole serie che non sono solo le ufficiali,  ma quelle che insegnano l’abc del teatro; oggi imparare il mestiere direttamente in palcoscenico non è facile poiché non esistono più le compagnia di giro e di repertorio  in cui un attore imparava facendo parte di una compagnia, alternando parti differenti e crescendo professionalmente grazie al repertorio; oggi invece  un attore si trova ad interpretare per più anni la stessa parte, anche senza avere una continuità stabile perché il lavoro scarseggia, così si ha meno possibilità di acquisire una buona esperienza, infatti non si può più allenarsi in palcoscenico.»
Marco Vaccari e Gloria Anselmi
 
Il Teatro San Babila sta cambiando e allargando il proprio pubblico, che è costituito da abbonati fedelissimi e affezionati, ma anche da giovani tra i 30 e i 40 anni che lo stanno scoprendo ed apprezzando. Come conclude infatti Vaccari: «una nuova gestione porta con sé un suo taglio, e come a noi è accaduto anche negli altri teatri in cui abbiamo lavorato, il pubblico dopo un po’ di tempo inizia ad affezionarsi e a capire il nostro modo di lavorare, come ho avuto modo di scoprire dagli apprezzamenti del pubblico che hanno capito la caratteristica della nostra gestione: il teatro è un rito collettivo che va vissuto in sintonia tra spettatori ed attori. L’inizio dello spettacolo deve essere all’ora indicata e non con quindici minuti o più di ritardo come succede in Italia, non è come quando si è a casa che si accende e si spegne la tv quando si vuole, in teatro siamo tutti insieme. Quando si crea il buio dell’inizio deve essere un momento emozionante per tutti, per il pubblico pronto ad assistere e per la compagnai pronta a recitare, così come bisogna rispettare gli appalusi finali, restando seduti, in questo modo si impara il piacere delle regole teatrali, si entra nel rito e si vive davvero la magia del teatro.» Ar. C.
 

 
Gli attori CINZIA SPANÒ, VERA CASTAGNA,    GLORIA ANSELMI, GIGI SAMMARCHI e MARCO VACCARI, anche regista, vi invitano a teatro.
Guardate il video cliccando qui:
vi aspettiamo al San Babila

mercoledì 23 dicembre 2015

Aspettando Toccata e fuga

Tra pochi giorni, il 29 dicembre, il debutto di

TOCCATA E FUGA

di Derek Benfield

 

 

La Compagnia del Teatro San Babila vi aspetta dal 29 dicembre 2015 a fine gennaio 2016 con un divertentissimo spettacolo.



Gli attori CINZIA SPANÒ,  VERA CASTAGNA,    GLORIA ANSELMI, GIGI SAMMARCHI e MARCO VACCARI, anche regista, vi invitano a teatro.
Guardate il video cliccando qui:
vi aspettiamo al San Babila


    

sabato 12 dicembre 2015

Una vita in scena: Valeria Valeri e Giancarlo Zanetti


L’attore, produttore e regista Giancarlo Zanetti torna a Milano al Teatro San Babila con una toccante storia d’amore LETTERE D'AMORE di A. R. Gurney, insieme alla grande attrice Valeria Valeri che ha appena festeggiato un compleanno speciale

 


Zanetti, come racconta, è rimasto molto colpito dalla spettacolo visto molti anni fa a New York: «è uno spettacolo molto semplice, giocato sui sentimenti; quando l’ho visto in America, ho comprato subito i diritti. È la storia di due personaggi che si conoscono  dall’infanzia e restano in stretto contatto fino alla morte di lei. È  un percorso d’amore, anche se i due personaggi si amano da lontano, mandandosi lettere. È una storia molto toccante. Io sono stato per molti anni il produttore degli spettacoli di Paolo Ferrari e Valeria Valeri e loro hanno portato in tournée lo spettacolo per molto tempo. Lettere d’amore si presta ad essere recitato con attori che si alternano ogni settimana, come accade a New York,  infatti lo hanno fatto per la mia produzione, con Valeria Valeri, Enrico Maria Salerno, Paolo Ferrari, alternandosi. Oggi lo porto in scena io, con amore e passione, insieme alla signora Valeri che ha appena compiuto 94 anni.  Lettere d’amore offre sempre grandi soddisfazioni, quando si portano in scena i sentimenti, un buon prodotto funziona sempre, e il pubblico di Milano, che è uno dei più esigenti, resterà affascinato.»

Giancarlo Zanetti, che lavora da 50 anni come produttore e ha portato in tournée compagnie con i grandi nomi del teatro, riflette con amarezza sulla crisi che il teatro sta attraversando: «in passato ho gestito otto compagnie contemporaneamente, quando ho perso alcuni miei grandi attori come  Giancarlo Sbragia, Enrico Maria Salerno, Alberto Lionello, i miei attori di produzione,  il mio mondo è cambiato e ho tenuto solo due o tre compagnie per volta, e così  mi sono smesso a fare l’attore anche io. Oggi non ci sono più i produttori che organizzino lunghe tournée, non si può più fare il teatro di giro, ora si deve dipendere solo dagli scambi tra teatri stabili, così molte compagnie sono penalizzate: il meccanismo teatrale deve essere cambiato dall’interno, non dai burocrati. Oggi vedo molti teatri chiudere perché  gli incassi sono sempre più bassi, la crisi pesa su tutto il settore dello spettacolo. Io ho 75 anni di cui 50 passati in teatro, sono convinto che se le giovani generazioni faranno una vera rivoluzione del sistema di produzione, si potrà tornare ai tempi d’oro del teatro che io ho vissuto, per questo non bisogna arrendersi.»

Attrice di teatro, cinema, televisione, Valeria Valeri ritorna in scena a Milano, con l’entusiasmo e la vivacità di sempre, dopo aver compiuto, l’8 dicembre, 94 anni.

Racconta Valeria Valeri le caratteristiche del suo personaggio: «è una ragazza ricca, appartenente a una famiglia benestante, tutto le è permesso, ha una vita soddisfacente, si innamora fin da piccola di un ragazzo, ma teme di non essere corrisposta, mentre lui la ricambia, come si scoprirà nel bellissimo finale, molto toccante; infatti in questo testo i sentimenti sono messi al primo posto.»

Valeria Valeri si è esibita molte volte a Milano e confida: «al Teatro San Babila sono di casa, vengo da tanti anni, è sempre stato un teatro molto frequentato e con abbonati fedelissimi, spero che ritorni ad essere uno dei primi teatri di Milano. » Ar.C.

mercoledì 2 dicembre 2015

Vanessa Gravina e Riccardo Polizzy Carbonelli raccontano alcuni retroscena di Nina

Vanessa e Riccardo, protagonisti di Nina, in scena fino al 6 dicembre al Teatro San Babila, raccontano in video alcuni aspetti del loro spettacolo

 
 

 



Vanessa Gravina racconta come sono state progettate le scenografie di Nina, guardate il video: Le scene di Nina

e come è il suo rapporto con i suoi colleghi di scena; ecco il video: i miei colleghi



 
foto di Massimo Rubini


Riccardo Polizzy Carbonelli sottolinea come sia efficace lavorare in una squadra affiatata: che cast!