mercoledì 29 novembre 2017
domenica 26 novembre 2017
Gegia vi aspetta al San Babila
Gegia, noto volto televisivo e cinematografico, è protagonista insieme a Pippo Franco di Bracaleone e la sua armata in scena al Teatro San Babila dal 28 novembre al 3 dicembre 2017
Con la sua consueta verve e allegria racconta: «Da molti
anni lavoro con Pippo Franco, un grande artista, oltre che un ottimo regista,
che ho affiancato anche nella versione teatrale di Il Marchese del Grillo, infatti Pippo è un
artista di grande serietà e professionalità. In Brancaleone e la sua armata
interpreto Marozzia, una dei comici della Commedia dell’Arte, che cerca di
rubare perché è sempre affamata! I comici decidono di seguire il protagonista nel suo viaggio attraverso
l’Italia per riconquistare il Castello Bellafonte caduto in mano ai saraceni, arricchendo il viaggio di divertentissime gag.
Mi diverto molto poiché tra recitazione, canzoni, bellissimi costumi e
scenografie spettacolari facciamo rivivere il Medioevo. Il testo è ricco di
battute e di colpi di scene e gli spettatori si divertono molto. Amo il teatro
infatti mi ci dedico da tempo, mentre in televisione non si può guardare più
nulla, tanto meno mi interessa lavoraci! Adesso non vedo l’ora di debuttare a
Milano, città che amo, vi aspetto al San Babila»
Gegia vi invita a teatro, guardate il video, cliccando sul link: vi aspetto
Pippo Franco al San Babila è Brancaleone
Pippo Franco torna al Teatro San Babila dal 28 novembre al 3
dicembre 2017, protagonista e regista della versione teatrale di Brancaleone
e la sua Armata, insieme a Gegia, Giacomo Battaglia, Gigi Miseferi.
L’attore,
noto al grande pubblico per i suoi film e per i suoi programmi televisivi, tra
cui l’indimenticabile Bagaglino, di cui è stato protagonista per ventidue anni,
da tempo si dedica esclusivamente al teatro
La commedia, liberamente ispirata al celebre film di Mario Monicelli, con protagonista Vittorio Gassman, unisce lati ironici e tragici, facendo rivivere le imprese della scalcinata armata di Brancaleone, composta in parte da comici, alla conquista del Castello di Bellafonte caduto in mano ai saraceni. Brancaleone, al ritorno dalla Terra Santa, si sente demotivato e vorrebbe abbandonare tutto, ma quando riparte per una nuova impresa ritrova nuovo entusiasmo.«Nell’epoca in cui viviamo – spiega Pippo Franco anche regista e autore dell’adattamento teatrale – mi è sembrato giusto riproporre questo testo, una ballata che ricorda lo stile medievale, sotto forma di viaggio sia fisico che metaforico all’interno di noi stessi per capire le imperfezioni e le incongruenze anche dell’uomo contemporaneo. Ho riscritto il testo pensando agli uomini del nostro tempo che hanno perso la fiducia in se stessi. Infatti Brancaleone è un uomo che è stato soldato in Terra Santa per molto tempo e ora, tornato in Calabria, sta cercando se stesso al di là della guerra, ripercorrendo la nostra penisola.
Attraverso colpi di scena, cambi di
costumi spettacolari, canzoni come in un musical di ambientazione medievale, Brancaleone
riscopre la sua forza e si adatta alla nuova realtà che lo circonda. Alla fine
dice che noi non siamo esseri umani alla ricerca di una esperienza spirituale ma
esseri spirituali alla ricerca di una esperienza umana e lì davvero capisce se
stesso anche grazie alle persone che incontra nel suo viaggio e quello che
nella sua vita aveva rischiato di perdere e di non conoscere. Non mancherà
anche un mio monologo finale tra satira politica e di costume come è nel mio
stile.
Con il teatro San Babila ho un rapporto antico, ci ho lavorato molte volte
anche in passato, ho visto Milano cambiare e, anche se sono molto affezionato
alla Milano di una volta, questa città a volte mi sembra estranea e faccio
fatica ad apprezzarla, ma poi ripenso alle belle persone che qui ho conosciuto
come un mio professore del liceo artistico che mi ha insegnato molto.»
Sul palco del San Babila, al fianco di Pippo Franco, attori
che da tempo lavorano con lui: la divertente Gegia (Marozzia), il serio Giacomo
Battaglia (Colombello), Gigi Miseferi (Folco che coordina la banda dei comici),
Gianni Quinto, Tonino Tosto (interpreta diversi personaggi tra cui Ezzelino e
il papa), Sabrina Crocco e Sara Adami.
vi aspetto
Guarda il video promozionale dello spettacolo dalla pagina
facebook della compagnia: Brancaleone
giovedì 16 novembre 2017
Alessio Pizzech, regista di Il Seduttore di Diego Fabbri, si racconta
Il livornese Alessio Pizzech, fin da bambino si è dedicato al canto, poi ha lavorato in un circo fino a 18 anni, ora da tempo si dedica alla regia.
Nella video intervista racconta:
" le caratteristiche delle mie regie"
Al teatro San Babila fino a domenica 19 novembre dirige
Roberto Alpi, Laura Lattuada, Isabel Russinova,
Agnese Nano in Il seduttore di Diego Fabbri
Nella videointervista, cliccando sulla scritta in azzurro, scoprirete perchè Diego Fabbri
mercoledì 15 novembre 2017
il Cast di Il seduttore vi aspetta
ROBERTO ALPI LAURA LATTUADA
ISABEL RUSSINOVA AGNESE NANO
ISABEL RUSSINOVA AGNESE NANO
in scena al San Babila con
IL SEDUTTORE di Diego Fabbri
IL SEDUTTORE di Diego Fabbri
con la regia Alessio Pizzech
vi invitano a teatro, guardate il link cliccando qui: Vi aspettiamo a teatro
Le video Interviste al cast di " Il seduttore" in scena fino a domenica 19.11
Gli attori di Il seduttore di Diego Fabbri vi aspettano al Teatro San Babila fino a domenica 19 novembre 2017
Guardate i video di presentazione dei loro personaggi, cliccando sul link azzurro:
Agnese Nano è una donna innamorata
Isabel Russinova è la moglie
Laura Lattuada è una donna grintosa
Roberto Alpi è il seduttore
venerdì 10 novembre 2017
Laura Lattuada al San Babila "Torno a casa"
Laura Lattuada ritorna al Teatro San Babila, in cui si è esibita molte volte, e debutta con una commedia di Diego Fabbri, Il seduttore. Dopo anni di televisione, cinema e spettacoli teatrali con grandi attori e registi, come Gigi Proietti, Gabriele Lavia, lavora in perfetta sintonia con le sue due colleghe, Isabel Russinova e Agnese Nano, vittime del “seduttore” Roberto Alpi, diretti da Alessio Pizzech.
“Quando il regista Alessio Pizzech – racconta - mi ha proposto un testo di Diego Fabbri, autore che è tanto che non viene rappresentato, dopo aver letto la commedia, ho subito accettato perché il mio personaggio mi è piaciuto, se non mi fosse piaciuto non avrei accettato, anche se sono in lotta continua, anche durante le prove, con l’autore che ha creato il personaggio del seduttore: un uomo che illude tre donne, tenendole legate a sé, mi indigna, fa emergere la mia componente sarda, e mi ribello! Come donna non accetto infatti tale condizione della donna: il protagonista ammette infatti candidamente che l’amore non può essere trovato in una sola donna. Ne scaturisce così una battaglia continua fra me e l’autore e io lo odio perché su questo testo ha una visione della donna faticosa da conquistare e da rendere come attrice perché le donne vengono considerate dal punto di vista dell’uomo che ritiene che l’amore non possa essere unico e le tre del testo donne sanno che ci sono le altre, così l’amore si sviluppa su tre livelli.
Mi trovo molto bene a lavorare con le mie colleghe: conosco Isabel da 20 anni, abbiamo recitato insieme in Uscirò dalla tua vita in taxi, con Giancarlo Zanetti, a Roma abitiamo vicine, mentre non conoscevo Agnese, ma mi sono trovata subito bene con lei, è una donna dalla grande sensibilità, e tutte tre siamo accomunate dal fatto di amare fare teatro di qualità: scegliamo il testo non tenendo conto del successo commerciale del prodotto, ma guardiamo alla sostanza. Oggi infatti lavorare in teatro è difficile, la maggior parte delle compagnie si compone cercando un nome di richiamo, un nome popolare da mettere in evidenza sulla locandina, non cercando un bravo attore o scegliendo un testo interessante; si pensi che invece all’estero gli spettacoli sono messi sul giornale con il titolo, l’autore e il regista e il nome degli attori non compare neppure. Anche la televisione in Italia oggi non dimostra interesse per il teatro, io ho fatto tanta tv in passato, per esempio con Luciano Rispoli, ma oggi non potrei più, questa televisione non fa per me. Oggi, quando mi invitano a qualche programma televisivo, è solo per parlare di affari miei personali e non di Diego Fabbri, quindi mi tengo lontana dai programmi televisivi!
Sono felice di lavorare in teatro e di esibirmi al San Babila: per me è come tornare a casa, sono stata qui tante volte, e, quando arrivo a Milano che adoro ed entro al San Babila, provo la sensazione, la gioia e l’emozione, di quando si torna nei posti in cui si è stati in vacanza da bambini.”
Guardate il video la mia Milano
giovedì 9 novembre 2017
Agnese Nano fra le donne del Seduttore di Fabbri
Agnese Nano, noto volto cinematografico, indimenticabile per la sua partecipazione a Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, e volto televisivo, protagonista di Edera e Incantesimo, da tempo si dedica con successo al teatro. Emozionata sarà per la prima volta al Teatro San Babila di Milano dal 14 novembre in Il seduttore di Diego Fabbri, insieme a Roberto Alpi, Laura Lattuada e Isabel Russinova.
«Il mio personaggio è Alina – racconta – sono la segretaria
del seduttore, Eugenio, interpretato da Roberto Alpi, incarno le doti di gioventù
e di gioia di una ragazza innamorata dell’amore. Alina subisce il fascino del
seduttore seriale, che vede la donna come una sua proiezione, sceglie tre donne
differenti fra loro in base a uno stereotipo maschile: la moglie Norma, più
rassicurante che si occupa della casa anche se è segnata dalla morte del figlio,
Wilma, la più aggressiva e la mia Alina. Le tre donne sono tre facce di come le
donne si relazionano con gli uomini, hanno un carattere vario e complesso,
mentre gli uomini sono più bidimensionali.
Il “seduttore” di Fabbri inizia un gioco perverso, mentale con le sue tre donne, poiché in ognuna cerca una caratteristica di cui lui ha bisogno, come se fossero un’unica donna con un lato materno, uno cinico e uno giocoso. Quando ho letto il testo di Diego Fabbri l’ho subito trovato molto interessante e attuale, poiché oggi ancora di più gli uomini possono usare i social e crearsi tante identità, moltiplicarsi, come fa il protagonista della nostra commedia. Infatti, nel testo il personaggio maschile incarna un egocentrismo malato: con ogni donna si relaziona in modo diverso, così da non sapere più chi è lui in realtà. Moltiplica infatti il suo personaggio e crea tre diverse identità, così di fronte alle sfide della vita si rifiuta di andare fino in fondo, come accade ad alcuni uomini oggi. Alla fine le tre donne si raccontano in tre intensi monologhi e dimostrano di avere raggiunto una loro pace, nonostante le vicende non appaganti che hanno vissuto, mentre il seduttore mantiene la sua inquietudine, infatti è una commedia dal doppio livello, intrisa di tragico che fa riflettere oltre che divertire.
Sono contenta di debuttare al Teatro San Babila in cui non
sono mai stata e non mi dispiace essermi allontanata dalla televisione, poiché dagli
anni 80 in poi i programmi sono andati sempre più decadendo, per coinvolgere un
maggior numero di persone, mentre penso che, banalizzando i contenuti, per
allargare l’utenza, non si accontentino gli spettatori che cercano ancora una
televisione di qualità.» Ar. C.
martedì 7 novembre 2017
Isabel Russinova e i diritti delle donne di ieri e di oggi al San Babila
Isabel Russinova, nata a Sofia, in piena guerra fredda, e cresciuta a Trieste, trasferitasi a Milano, si è poi distinta come modella, conduttrice ed attrice, creando percorsi artistici in cui i diritti delle donne erano sempre al centro. Da tempo si dedica anche al teatro e ora debutta il 14 novembre 2017 al Teatro San Babila con un testo di Diego Fabbri, Il seduttore, diretto da Alessio Pizzech.
Isabel racconta il bel clima che si è creato con il resto
della compagnia, composta dal “seduttore” Roberto Alpi e da Laura Lattuada e
Agnese Nano, insieme al regista Alessio Pizzech: «Stiamo terminando le prove in
un clima di energia e positività, tutti diretti per la prima volta da Alessio,
grande professionista che ha creato fra noi una bella armonia. I miei colleghi
di scena sono così diventati tutti miei amici e appare una collaborazione in
scena che ha permesso a tutti noi di lavorare in sintonia e costruire in modo
sereno il nostro personaggio e ricreare sapore e colori di questa
avventura che stiamo affrontando insieme. Tutti abbiamo sentito la passione e lo
spessore di Pizzech che ha creato tale armonia, che non sempre è comune nel mondo
dello spettacolo. Il mio personaggio è la moglie del seduttore, rappresenta il
motivo di unione ma anche di allontanamento, è portatrice del dolore che accomuna
i coniugi per la perdita di un figlio, ma è anche l’unico punto fermo dell’uomo,
infatti in ogni unione la moglie diventa un punto di riferimento, è rassicurante e partecipa al gioco al massacro che il seduttore costruisce; è
stato interessante caratterizzare il mio ruolo senza renderlo uno stereotipo e
attribuendogli verità.
Mi dedico alla spettacolo in tutte le sue forme, come
attrice di teatro, cinema, tv e come scrittrice e operatrice culturale; mi sono
dedicata a tutti i campi con lo stesso entusiasmo, infatti un attore deve
mostrarsi in varie dimensioni e, attraverso la mia società di produzione, Ars
Millenia Production, cerco di costruire un percorso per fare esperienze a cui
tengo molto per esempio mi sono dedicata anche alla scrittura di testi incentrati sulla condizione femminile. Inoltre
sono testimonial ufficiale di Amnesty International.
Ma è altrettanto emozionante tornare a un personaggio come
quello che interpreto in Il seduttore
scritto da Diego Fabbri e diventare un donna che ha vissuto in un periodo
storico lontano dal nostro, i primi anni Cinquanta in cui l’Italia era appena
uscita dalla guerra. In teatro vedrete un mondo femminile molto diverso dal nostro
i cui non esistevano il divorzio, l’aborto, e in cui vigeva il delitto d’onore.
Attraverso il nostro allestimento di Il seduttore vedrete rivivere quegli
anni. Vi aspetto al San Babila.» Ar. C.
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