Al San Babila
si vive il teatro come rito collettivo
Marco Vaccari, direttore artistico del Teatro San Babila, alla vigilia del debutto milanese, con la Compagnia Teatro San Babila, di Toccata e fuga, di cui è interprete e regista, spiega come si costruisce una stagione teatrale per gli affezionati abbonati e per gli spettatori che da più di due anni frequentano un teatro che sta rinascendo.
Marco Vaccari
Marco Vaccari dirige il
Teatro San Babila di Milano, uno dei teatri storici e di tradizione, e con il
suo efficiente staff, sta coinvolgendo anche un nuovo pubblico. Dal 29 dicembre
dirige e recita nella Compagnia Teatro San Babila, composta da Cinzia Spanò,
Vera Castagna, Gloria Anselmi, Gigi Sammarchi in Toccata e fuga di Derek Benfield, una commedia dal tipico humor
inglese in scena anche con due spettacoli per la notte di Capodanno e poi fino
al 28 gennaio 2016.
Marco Vaccari racconta la scelta di una commedia dal meccanismo comico perfetto, basata sugli equivoci tra marito, moglie e amanti: «uno spettacolo comico è sempre bene accolto perché la gente ha voglia di divertirsi; certo dipende da come è fatto, bisogna sapere mantenere ritmo e tempi comici, oggi, infatti non sempre la comicità funziona senza cadere nel triviale o nel banale. Alcuni nuovi autori comici inseriscono scontati riferimenti all’attualità per strappare le risate immediate al pubblico e attirarlo a teatro, ma compito del teatro oltre che divertire deve anche fare riflettere lo spettatore. Il testo di Derek Benfield mi ha colpito perché rispetta tempi propri della comicità, grazie ai quali le situazioni funzionano, è un teatro un po’ alla Feydeau: da cinque porte i personaggi entrano ed escono velocemente, così da sorprendere lo spettatore e per gli attori mantenere sempre un buon ritmo comico è un’ottima “ginnastica di palcoscenico”»
Marco Vaccari racconta la scelta di una commedia dal meccanismo comico perfetto, basata sugli equivoci tra marito, moglie e amanti: «uno spettacolo comico è sempre bene accolto perché la gente ha voglia di divertirsi; certo dipende da come è fatto, bisogna sapere mantenere ritmo e tempi comici, oggi, infatti non sempre la comicità funziona senza cadere nel triviale o nel banale. Alcuni nuovi autori comici inseriscono scontati riferimenti all’attualità per strappare le risate immediate al pubblico e attirarlo a teatro, ma compito del teatro oltre che divertire deve anche fare riflettere lo spettatore. Il testo di Derek Benfield mi ha colpito perché rispetta tempi propri della comicità, grazie ai quali le situazioni funzionano, è un teatro un po’ alla Feydeau: da cinque porte i personaggi entrano ed escono velocemente, così da sorprendere lo spettatore e per gli attori mantenere sempre un buon ritmo comico è un’ottima “ginnastica di palcoscenico”»
Marco Vaccari e Vera Castagna
Nel costruire una
stagione teatrale i criteri adottati dalla nuova direzione sono diversi, come
prosegue Marco Vaccari: «si cerca di scegliere teatro leggero, ma alternando
spettacoli ed attori dalle caratteristiche differenti, anche se ho dovuto rinunciare
ad alcuni allestimenti per cui non c’erano le condizioni sufficienti. Noi da
due anni stiamo cercando di ricostruire un pubblico quindi a volte la selezione
è naturale, noi cerchiamo di divertire, ma interessando il nostro pubblico,
senza fare errori gravi, poiché spesso si scelgono spettacoli a scatolo chiusa,
perché proponiamo anche debutti nazionali e, anche se conosco il testo e gli
autori, esiste un margine di rischio sia per chi offre sia per chi produce. »
Un’altra scommessa della nuova gestione è creare una propria compagnia per allestire ogni anni spettacoli autoprodotti, ma non una compagnia stabile, spiega Marco: «la nostra compagnia non è composta da elementi fissi, ma è un campo aperto in cui gli attori entrano ed escono, è una casa in cui gli attori possono lavorare, se in uno spettacolo non c’è una parte per uno di loro, entrano nel successivo, oppure alcuni recitano in più di uno spettacolo, insomma è una compagnia allargata in cui la porta rimane aperta.»
Un’altra scommessa della nuova gestione è creare una propria compagnia per allestire ogni anni spettacoli autoprodotti, ma non una compagnia stabile, spiega Marco: «la nostra compagnia non è composta da elementi fissi, ma è un campo aperto in cui gli attori entrano ed escono, è una casa in cui gli attori possono lavorare, se in uno spettacolo non c’è una parte per uno di loro, entrano nel successivo, oppure alcuni recitano in più di uno spettacolo, insomma è una compagnia allargata in cui la porta rimane aperta.»
la compagnia di Toccata e fuga
Marco Vaccari che si è diplomato all’Accademia dei
Filodrammatici di Milano, afferma: «la
scuola di teatro è importante perché
esiste una grammatica di base che viene acquisita nelle scuole serie che non
sono solo le ufficiali, ma quelle che
insegnano l’abc del teatro; oggi imparare il mestiere direttamente in
palcoscenico non è facile poiché non esistono più le compagnia di giro e di
repertorio in cui un attore imparava
facendo parte di una compagnia, alternando parti differenti e crescendo
professionalmente grazie al repertorio; oggi invece un attore si trova ad interpretare per più
anni la stessa parte, anche senza avere una continuità stabile perché il lavoro
scarseggia, così si ha meno possibilità di acquisire una buona esperienza, infatti
non si può più allenarsi in palcoscenico.»
Marco Vaccari e Gloria Anselmi
Il Teatro San Babila sta cambiando e allargando il proprio pubblico, che è costituito da abbonati fedelissimi e affezionati, ma anche da giovani tra i 30 e i 40 anni che lo stanno scoprendo ed apprezzando. Come conclude infatti Vaccari: «una nuova gestione porta con sé un suo taglio, e come a noi è accaduto anche negli altri teatri in cui abbiamo lavorato, il pubblico dopo un po’ di tempo inizia ad affezionarsi e a capire il nostro modo di lavorare, come ho avuto modo di scoprire dagli apprezzamenti del pubblico che hanno capito la caratteristica della nostra gestione: il teatro è un rito collettivo che va vissuto in sintonia tra spettatori ed attori. L’inizio dello spettacolo deve essere all’ora indicata e non con quindici minuti o più di ritardo come succede in Italia, non è come quando si è a casa che si accende e si spegne la tv quando si vuole, in teatro siamo tutti insieme. Quando si crea il buio dell’inizio deve essere un momento emozionante per tutti, per il pubblico pronto ad assistere e per la compagnai pronta a recitare, così come bisogna rispettare gli appalusi finali, restando seduti, in questo modo si impara il piacere delle regole teatrali, si entra nel rito e si vive davvero la magia del teatro.» Ar. C.
Gli attori CINZIA SPANÒ, VERA CASTAGNA, GLORIA ANSELMI, GIGI SAMMARCHI e MARCO VACCARI, anche regista, vi invitano a teatro.
Guardate il video cliccando qui: vi aspettiamo al San Babila
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