mercoledì 12 dicembre 2018

Le video interviste di "Mostri a parte"

Nel camerino del Teatro San Babila, a pochi minuti dal debutto milanese le video interviste a Maurizio Casagrande e ad alcuni attori della compagnia di Mostri a parte in scena fino a domenica 16 dicembre.



Maurizio Casagrande racconta Mostri a parte: vi divertirete!





Alcuni attori in scena in Mostri a parte presentano i loro personaggi





Grande trionfo per la prima dello spettacolo


martedì 11 dicembre 2018

Maurizio Casagrande e i "nuovi mostri"


Dall’11 al 16 dicembre 2018, l’attore e regista Maurizio Casagrande arriva al Teatro San Babila con MOSTRI A PARTE, scritto da Maurizio Casagrande e Francesco Velonà.


Dopo un grande successo di pubblico e di critica riscosso in varie città italiane, debutta a Milano Mostri a parte, una sottile e divertentissima satira sul mondo della show business, scritta, interpretata e diretta da Maurizio Casagrande, che si era già esibito in passato al teatro San Babila di Milano, riscuotendo un enorme successo con E fuori nevica con Vincenzo Salemme, Carlo Buccirosso e Nando Paone. Lo spettacolo, infatti, aveva fatto conoscere al grande pubblico questi attori che, in questi anni, hanno raggiunto una grande popolarità e uno straordinario successo personale. Come spiega Casagrande infatti esibirsi a Milano è un banco di prova, ma anche una notevole soddisfazione: «il pubblico di Milano è quello di una grande metropoli, è un pubblico che non ha preconcetti, è aperto, curioso di valutare quello che vede, dandoti così la possibilità di fare qualunque cosa, poiché è un pubblico con apertura mentale.»


Figlio d’arte di Antonio Casagrande, attore della compagnia di Eduardo De Filippo, Maurizio Casagrande è stato protagonista di moltissimi spettacoli teatrali, si è esibito, prima con Vincenzo Salemme, poi in altri spettacoli oltre che recitare in numerosi film di successo e in fiction televisivi e recentemente in testi scritti da lui.
«Da un po’ di tempo – afferma Casagrande - preferisco divertimi a recitare in pièce scritte da me, come molti altri attori, lavoro in teatro perché mi piace, anche se è poco remunerativo, però  le emozioni sono impagabili perché c’è il pubblico in sala, e assisti alle loro reazioni in diretta, ma in questi anni mi sono reso contro che ho recitato in alcuni spettacoli che non mi convincevano, così non volevo deludere il mio pubblico, perché mi attribuiscono la responsabilità di quello che faccio, quindi pian piano ho maturato la decisione di scrivere io quello che interpreto.

 Per Mostri a parte, che debutta al San Babila, mi è venuta un’idea attuale, cioè di parlare del mondo dello spettacolo, del mondo della televisione e di tutto ciò che gira attorno allo show business che diviene preda di personaggi famosi, ma famigerati che non hanno neanche la volontà di ricercare un talento, ma vogliono solo mettersi in evidenza e in mostra e si parla così di “nuovi mostri della televisione”. Ho pensato al protagonista della mia commedia come una rock star degli anni Ottanta,  ora dimenticato: egli ha una relazione con una donna, conduttrice televisiva famosa, ma di scarse qualità, che gli offre la possibilità di partecipare a un suo show televisivo in cui vede i “nuovi mostri” che rappresento in scena ispirandomi ai personaggi tipici dei film horror italiani: la show girl, una ragazzina che ha grande successo, ma non è una artista, ha  il volto di una vampira, l’attore bellissimo, ma che non sa fare niente, è l’uomo lupo, sfilano così una serie di personaggi stravaganti che ci portano a riflettere, infatti gli spettacoli che io amo proporre al pubblico sono divertentissimi, ma  offrono la possibilità di un ragionamento scanzonato e divertito. Quando scrivo per il teatro ho già in mente per me una parte, parto da me pensando a cosa potrei fare io e poi scrivo le parti per gli altri attori. Dato che io ho iniziato come batterista e amo molto il mondo della musica, ho sentito il bisogno di dare al mio personaggio il volto di un uomo di spettacolo e il mondo che mi era più caro era quello della musica, in cui tante persone hanno successo, magari con una sola canzone: sono le meteore che poi non riescono a ripetere il successo di quell’unica canzone, anche se magari a noi resta in mente il motivo ma non sappiamo più chi l’ha scritta, ecco il mio personaggio è uno di loro. Ora vi aspetto a teatro per conoscerlo!  Io alterno, pianificando il teatro al cinema perché sono versatile e mi piace cambiare, quindi anche se amo moltissimo il teatro non mi fossilizzo in una sola attività.» Ar.C.


lunedì 10 dicembre 2018

Marco Vaccari direttore artistico del Teatro San Babila, attore e regista in Doppia Coppia


Marco Vaccari, direttore artistico del Teatro San Babila di Milano, attore e regista, presenta al pubblico Doppia coppia di Derek Benfield, in scena dal 30 dicembre 2018 all’11 gennaio 2019 con la Compagnia Teatro San Babila, composta da Gianni Lamanna, Stefania Pepe, Emanuela Rimoldi, Roberto Vandelli e da Marco Vaccari anche regista della commedia.


«Per le feste proponiamo una divertente commedia degli equivoci Doppia coppia del drammaturgo inglese Derek Benfield, scomparso nel 2009. Il mio personaggio, Ferris, ha accettato controvoglia di occuparsi, in assenza della sorella, dell’accoglienza dei clienti e della gestione del suo albergo. Lì arrivano due coppie di amanti per trascorrere giornate di svago, senza sapere che i rispettivi coniugi sono nello stesso albergo con i rispettivi amanti. Si scatena così un esilarante meccanismo degli equivoci tra porte che si aprono e si chiudono con personaggi che appaiono all’improvviso tra bugie, equivoci, scambi di coppie.


La commedia oggi funziona sempre, poi se una commedia degli equivoci è fatta bene, se l’intreccio è divertente con tante invenzioni drammaturgiche e trovate registiche, se mantiene il ritmo, tutto funziona e il pubblico è molto soddisfatto. Certo è importante l’intreccio, ma bisogna sempre inventare qualcosa di nuovo, infatti non basta che le trovate siano scritte nel copione:  il regista deve migliorare e dare più efficacia al tutto, utilizzando sintesi e ritmo per attribuire vivacità e poi gli interpreti devono essere bravi. Infatti non tutti gli attori sono portati per esibirsi nel tragico e nel comico, anche se un attore dovrebbe prepararsi su entrambe le possibilità, alcuni attori hanno una predisposizione per il drammatico, ma diventano anche attori comici, mentre alcuni, che si esibiscono sempre in testi impegnati, si scoprono attori brillanti nella commedia. Infatti, un attore deve essere versatile. In Doppia coppia io sono sia attore sia regista: in questi casi bisogna avere una buona capacità di vedersi da fuori, per potersi migliorare ed è uno sforzo fisico e mentale notevole.»


Quali sono le novità del Teatro San Babila ?«La stagione del Teatro San Babila si è trasformata, abbiamo anche alcuni fuori programma, come appunto Doppia Coppia, spettacolo fuori abbonamento a cui aspettiamo sia gli abbonati sia chi non lo è. Infatti nella stagione 2018-19 abbiamo molte possibilità per tutti i gusti: abbiamo inserito spettacoli estemporanei, come Uno nessuno e centomila di Pirandello con Enrico Lo Verso. Abbiamo, infatti, oltre alla tradizionale stagione di prosa, aperta da Sebastiano Lo Monaco con Il berretto a sonagli, che sta proseguendo con Franco Castellano e Nathalie Caldonazzo, Maurizio Casagrande, la compagnia Attori & Tecnici,  Roberto Ciufoli, Simone Colombari, Eleonora Ivone, Amanda Sandrelli, Corrado Tedeschi, due musical (Mambo italiano e Fame con la regia di Federico Bellone), una stagione di operetta della Compagnia Elena D’Angelo che riscuote sempre un grandissimo successo (Scugnizza, La duchessa del Bal Tabarin, Al cavallino bianco, Cin ci là), una stagione per bambini con Ciccio Pasticcio Band e Pepita Onlus, e una stagione d’opera lirica con l’Associazione Musica in Scena che propone L’elisir d’amore, La Bohème, La Traviata, Aida.
Il pubblico continua ad aumentare, infatti molti spettatori si sono affezionati alla  nostra gestione e in cinque anni stiamo facendo un bel percorso di crescita.» Ar. C.