sabato 26 dicembre 2015

Marco Vaccari, direttore del Teatro San Babila, regista e attore, di nuovo in scena con "Toccata e fuga" dall'8 gennaio al 10 gennaio e dal 15 al 17 gennaio 2016



Al San Babila

si vive il teatro come rito collettivo


Marco Vaccari, direttore artistico del Teatro San Babila, alla vigilia del debutto milanese, con la Compagnia Teatro San Babila, di Toccata e fuga, di cui è interprete e regista, spiega come si costruisce una stagione teatrale per gli affezionati abbonati e per gli spettatori che da più di due anni frequentano un teatro che sta rinascendo.

Marco Vaccari

Marco Vaccari dirige il Teatro San Babila di Milano, uno dei teatri storici e di tradizione, e con il suo efficiente staff, sta coinvolgendo anche un nuovo pubblico. Dal 29 dicembre dirige e recita nella Compagnia Teatro San Babila, composta da Cinzia Spanò, Vera Castagna, Gloria Anselmi, Gigi Sammarchi in Toccata e fuga di Derek Benfield, una commedia dal tipico humor inglese in scena anche con due spettacoli per la notte di Capodanno e poi fino al 28 gennaio 2016.
Marco Vaccari racconta la scelta di una commedia dal meccanismo comico perfetto, basata sugli equivoci tra marito, moglie e amanti: «uno spettacolo comico è sempre bene accolto perché la gente ha voglia di divertirsi; certo dipende da come è fatto, bisogna sapere mantenere ritmo e tempi comici, oggi, infatti non sempre la comicità funziona senza cadere nel triviale o nel banale. Alcuni nuovi autori comici inseriscono scontati riferimenti all’attualità per strappare le risate immediate al pubblico e attirarlo a teatro, ma compito del teatro oltre che divertire deve anche fare riflettere lo spettatore. Il testo di Derek Benfield mi ha colpito perché rispetta tempi propri della comicità, grazie ai quali le situazioni funzionano, è un teatro un po’ alla Feydeau: da cinque porte i personaggi entrano ed escono velocemente, così da sorprendere lo spettatore e per gli attori mantenere sempre un buon ritmo comico è un’ottima “ginnastica di palcoscenico”»


 Marco Vaccari e Vera Castagna
 
Nel costruire una stagione teatrale i criteri adottati dalla nuova direzione sono diversi, come prosegue Marco Vaccari: «si cerca di scegliere teatro leggero, ma alternando spettacoli ed attori dalle caratteristiche differenti, anche se ho dovuto rinunciare ad alcuni allestimenti per cui non c’erano le condizioni sufficienti. Noi da due anni stiamo cercando di ricostruire un pubblico quindi a volte la selezione è naturale, noi cerchiamo di divertire, ma interessando il nostro pubblico, senza fare errori gravi, poiché spesso si scelgono spettacoli a scatolo chiusa, perché proponiamo anche debutti nazionali e, anche se conosco il testo e gli autori, esiste un margine di rischio sia per chi offre sia per chi produce. »
Un’altra scommessa della nuova gestione è creare una propria compagnia per allestire ogni anni spettacoli autoprodotti, ma non una compagnia stabile, spiega Marco: «la nostra compagnia non è composta da elementi fissi, ma è un campo aperto in cui gli attori entrano ed escono, è una casa in cui gli attori possono lavorare, se in uno spettacolo non c’è una parte per uno di loro, entrano nel successivo, oppure alcuni recitano in più di uno spettacolo, insomma è una compagnia allargata in cui la porta rimane aperta.»

 
 
 la compagnia di Toccata e fuga
 


Marco Vaccari che si è diplomato all’Accademia dei Filodrammatici di Milano,  afferma: «la scuola di teatro è  importante perché esiste una grammatica di base che viene acquisita nelle scuole serie che non sono solo le ufficiali,  ma quelle che insegnano l’abc del teatro; oggi imparare il mestiere direttamente in palcoscenico non è facile poiché non esistono più le compagnia di giro e di repertorio  in cui un attore imparava facendo parte di una compagnia, alternando parti differenti e crescendo professionalmente grazie al repertorio; oggi invece  un attore si trova ad interpretare per più anni la stessa parte, anche senza avere una continuità stabile perché il lavoro scarseggia, così si ha meno possibilità di acquisire una buona esperienza, infatti non si può più allenarsi in palcoscenico.»
Marco Vaccari e Gloria Anselmi
 
Il Teatro San Babila sta cambiando e allargando il proprio pubblico, che è costituito da abbonati fedelissimi e affezionati, ma anche da giovani tra i 30 e i 40 anni che lo stanno scoprendo ed apprezzando. Come conclude infatti Vaccari: «una nuova gestione porta con sé un suo taglio, e come a noi è accaduto anche negli altri teatri in cui abbiamo lavorato, il pubblico dopo un po’ di tempo inizia ad affezionarsi e a capire il nostro modo di lavorare, come ho avuto modo di scoprire dagli apprezzamenti del pubblico che hanno capito la caratteristica della nostra gestione: il teatro è un rito collettivo che va vissuto in sintonia tra spettatori ed attori. L’inizio dello spettacolo deve essere all’ora indicata e non con quindici minuti o più di ritardo come succede in Italia, non è come quando si è a casa che si accende e si spegne la tv quando si vuole, in teatro siamo tutti insieme. Quando si crea il buio dell’inizio deve essere un momento emozionante per tutti, per il pubblico pronto ad assistere e per la compagnai pronta a recitare, così come bisogna rispettare gli appalusi finali, restando seduti, in questo modo si impara il piacere delle regole teatrali, si entra nel rito e si vive davvero la magia del teatro.» Ar. C.
 

 
Gli attori CINZIA SPANÒ, VERA CASTAGNA,    GLORIA ANSELMI, GIGI SAMMARCHI e MARCO VACCARI, anche regista, vi invitano a teatro.
Guardate il video cliccando qui:
vi aspettiamo al San Babila

mercoledì 23 dicembre 2015

Aspettando Toccata e fuga

Tra pochi giorni, il 29 dicembre, il debutto di

TOCCATA E FUGA

di Derek Benfield

 

 

La Compagnia del Teatro San Babila vi aspetta dal 29 dicembre 2015 a fine gennaio 2016 con un divertentissimo spettacolo.



Gli attori CINZIA SPANÒ,  VERA CASTAGNA,    GLORIA ANSELMI, GIGI SAMMARCHI e MARCO VACCARI, anche regista, vi invitano a teatro.
Guardate il video cliccando qui:
vi aspettiamo al San Babila


    

sabato 12 dicembre 2015

Una vita in scena: Valeria Valeri e Giancarlo Zanetti


L’attore, produttore e regista Giancarlo Zanetti torna a Milano al Teatro San Babila con una toccante storia d’amore LETTERE D'AMORE di A. R. Gurney, insieme alla grande attrice Valeria Valeri che ha appena festeggiato un compleanno speciale

 


Zanetti, come racconta, è rimasto molto colpito dalla spettacolo visto molti anni fa a New York: «è uno spettacolo molto semplice, giocato sui sentimenti; quando l’ho visto in America, ho comprato subito i diritti. È la storia di due personaggi che si conoscono  dall’infanzia e restano in stretto contatto fino alla morte di lei. È  un percorso d’amore, anche se i due personaggi si amano da lontano, mandandosi lettere. È una storia molto toccante. Io sono stato per molti anni il produttore degli spettacoli di Paolo Ferrari e Valeria Valeri e loro hanno portato in tournée lo spettacolo per molto tempo. Lettere d’amore si presta ad essere recitato con attori che si alternano ogni settimana, come accade a New York,  infatti lo hanno fatto per la mia produzione, con Valeria Valeri, Enrico Maria Salerno, Paolo Ferrari, alternandosi. Oggi lo porto in scena io, con amore e passione, insieme alla signora Valeri che ha appena compiuto 94 anni.  Lettere d’amore offre sempre grandi soddisfazioni, quando si portano in scena i sentimenti, un buon prodotto funziona sempre, e il pubblico di Milano, che è uno dei più esigenti, resterà affascinato.»

Giancarlo Zanetti, che lavora da 50 anni come produttore e ha portato in tournée compagnie con i grandi nomi del teatro, riflette con amarezza sulla crisi che il teatro sta attraversando: «in passato ho gestito otto compagnie contemporaneamente, quando ho perso alcuni miei grandi attori come  Giancarlo Sbragia, Enrico Maria Salerno, Alberto Lionello, i miei attori di produzione,  il mio mondo è cambiato e ho tenuto solo due o tre compagnie per volta, e così  mi sono smesso a fare l’attore anche io. Oggi non ci sono più i produttori che organizzino lunghe tournée, non si può più fare il teatro di giro, ora si deve dipendere solo dagli scambi tra teatri stabili, così molte compagnie sono penalizzate: il meccanismo teatrale deve essere cambiato dall’interno, non dai burocrati. Oggi vedo molti teatri chiudere perché  gli incassi sono sempre più bassi, la crisi pesa su tutto il settore dello spettacolo. Io ho 75 anni di cui 50 passati in teatro, sono convinto che se le giovani generazioni faranno una vera rivoluzione del sistema di produzione, si potrà tornare ai tempi d’oro del teatro che io ho vissuto, per questo non bisogna arrendersi.»

Attrice di teatro, cinema, televisione, Valeria Valeri ritorna in scena a Milano, con l’entusiasmo e la vivacità di sempre, dopo aver compiuto, l’8 dicembre, 94 anni.

Racconta Valeria Valeri le caratteristiche del suo personaggio: «è una ragazza ricca, appartenente a una famiglia benestante, tutto le è permesso, ha una vita soddisfacente, si innamora fin da piccola di un ragazzo, ma teme di non essere corrisposta, mentre lui la ricambia, come si scoprirà nel bellissimo finale, molto toccante; infatti in questo testo i sentimenti sono messi al primo posto.»

Valeria Valeri si è esibita molte volte a Milano e confida: «al Teatro San Babila sono di casa, vengo da tanti anni, è sempre stato un teatro molto frequentato e con abbonati fedelissimi, spero che ritorni ad essere uno dei primi teatri di Milano. » Ar.C.

mercoledì 2 dicembre 2015

Vanessa Gravina e Riccardo Polizzy Carbonelli raccontano alcuni retroscena di Nina

Vanessa e Riccardo, protagonisti di Nina, in scena fino al 6 dicembre al Teatro San Babila, raccontano in video alcuni aspetti del loro spettacolo

 
 

 



Vanessa Gravina racconta come sono state progettate le scenografie di Nina, guardate il video: Le scene di Nina

e come è il suo rapporto con i suoi colleghi di scena; ecco il video: i miei colleghi



 
foto di Massimo Rubini


Riccardo Polizzy Carbonelli sottolinea come sia efficace lavorare in una squadra affiatata: che cast!