mercoledì 25 novembre 2015

Vanessa Gravina è l'affascinante Nina nella commedia di André Roussin con la regia di Pino Strabioli e Patrick Rossi Gastaldi

Vanessa Gravina, da enfant prodige ricercata da fotografi e registi, a noto volto delle fiction, ora è protagonista dell’affascinante Nina di André Roussin con la regia di Pino Strabioli e Patrick Rossi Gastaldi, in scena dal 27 novembre al 6 dicembre 2015 al Teatro San Babila


 

Vanessa Gravina, nata a Milano e romana d’adozione, esordisce giovanissima con famose campagne pubblicitarie e fotografiche di artisti come Fabrizio Ferri, Richard Avedon, Gilles Tapie, Angelo Frontoni e Oliviero Toscani, si dedica poi al cinema e alla fiction tv (tra cui Incantesimo, Sospetti 3 di Luigi Perelli, Gente di mare di Vittorio de Sisti, Un caso di coscienza 4, regia di Luigi Perelli, Cento Vetrine di Daniele Carnacina, Butta la luna 2 di Vittorio Sindoni, Madre, aiutami di Gianni Lepre.) In teatro ha interpretato, tra gli altri ruoli, La donna del mare di Ibsen, diretta da Giorgio Strehler, La signorina Giulia, con la regia di Armando Pugliese, ha recitato in Vestire gli ignudi di Luigi Pirandello, Le troiane di Euripide, Pilato sempre di Giorgio Albertazzi, per la regia di Armando Pugliese. È stata Clitemnestra nell’Orestea di Eschilo, Caterina nella Bisbetica domata di Shakespeare, Corie Bratter in A piedi nudi nel parco di Neil Simon e ora recita, insieme a Edoardo Siravo e Riccardo Polizzi Carbonelli, in Nina di André Roussin, ruolo che ha fortemente voluto.
 

 

Infatti racconta: «Non ho voluto rinunciare a questo spettacolo che ho anche finanziato, in seguito ai tagli ministeriali, e, grazie anche al sostegno del regista e direttore artistico Marco Vaccari, attendo con gioia il debutto a Milano. Mi sento parte integrante della riuscita di Nina, quando infatti porti avanti un progetto in cui credi senti la fatica ma anche la soddisfazione di un lavoro di responsabilità.»
Vanessa spiega: «lo spettacolo è nato dall’incontro piacevolissimo con i due registi, Pino Strabioli, che conosco da tempo, e Patrick Rossi Gastaldi. Hanno creato un allestimento con costumi retrò, nelle meravigliose scenografie di Bruno Garofalo, mantenendosi fedeli agli anni ‘40 in cui il testo è ambientato, ma arricchendolo con la mentalità moderna, poiché noi attori siamo figli del nostro tempo. Nina è legato al perbenismo borghese dell’epoca che diventa una gabbia sociale dalla quale le persone non possono mai evadere, come ci racconta Roussin. Infatti, al di là della trama che è un triangolo amoroso tra una donna affascinante, il marito e l’amante, ci sono spunti di riflessione, come l’impossibilità di uscire dal proprio ruolo, che imprigiona i personaggi come una maschera pirandelliana. I nostri registi hanno ideato un meccanismo a orologeria perfetto, curando in profondità ogni aspetto, dai toni della recitazione, al contesto sociale, mantenendo ritmi incalzanti. La mia Nina, come dice Patrick Gastaldi è una “virago” che entra in scena con energia e deve essere il motore dello spettacolo, senza fermarsi mai, coinvolgendo con arguzia a volte il marito, a volte l’amante. È una commedia che tuttavia fa anche riflettere, infatti ognuno vorrebbe la vita dell’altro, così si trasmette anche una sensazione di tragicità.»



La Gravina, che ha iniziato la sua carriera da bambina, guarda ora con tenerezza ma anche con occhio critico ai tanti bambini  e adolescenti protagonisti di programmi in tv e afferma: «Oggi c’è tanto voyerismo in tv, si vuole trovare nei bambini un talento a tutti i costi. Inoltre io ho scoperto il mio essere attrice appassionandomi alla recitazione e non per vizio altrui, cioè per decisione della mia famiglia, infatti ribelle come ero, se questo lavoro non mi fosse piaciuto, avrei smesso. Tanto che anche ora ho deciso di scegliere io in quale ambito lavorare, anche rischiando, piuttosto che aspettare una telefonata per una convocazione in tv! Io ho iniziato a lavorare quando c’era un grande boom pubblicitario, prima di dedicarmi al cinema con Colpo di fulmine, venivo dall’ambiente milanese di glamour legato alla moda con famose campagne pubblicitarie, ero già stata davanti alla pellicola fotografica prima di quella cinematografica, ma in teatro ho scoperto la mia vera passione che mi ha portato a lavorare anche oggi, scegliendo proposte di qualità: oggi recitare in Nina è una delle più importanti occasioni della mia carriera.» Ar.C.
 
 

 

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