giovedì 26 novembre 2015

Edoardo Siravo, il marito di Nina, racconta il suo personaggio

Edoardo Siravo, attore e doppiatore, oltre che regista di prosa e di lirica,  rappresenta il marito di Nina, interpretata da Vanessa Gravina, nella commedia di Andrè Roussin in scena al Teatro San Babila fino al 6 dicembre.


Edoardo Siravo spiega la peculiarità di Nina: «è una novità, in Italia era un po’ di tempo che non andava più in scena, inoltre in questi anni abbiamo assistito a un degrado del teatro comico, mentre la commedia francese boulevardier  crea situazioni con episodi divertenti, ma che contengono sempre un pensiero, una critica sociale; Roussin  è straordinario, dietro ai suoi testi si intravvede anche una anticipazione del mondo femminista, si sentono  velature di Pirandello,  di Tennessee Williams, si scopre che è un grande autore che fa riflettere divertendo. La regia di Gastaldi-Strabioli ha reso ancora più brillante la commedia, dato che loro hanno nel dna la capacità di valorizzare la comicità. Poter portare in scena il testo non è stato facile, ma, dopo varie vicissitudini, arriviamo al Teatro San Babila, una piazza importante, rassicurati dalla nostra intuizione sulla gradevolezza di questo spettacolo, che riserva anche delle soprese; confidiamo quindi che sarà apprezzata dal pubblico milanese come è successo a Napoli.»
 

 
Siravo aggiunge: «ho fatto cinema, tv, doppiaggio, sono diventato celebre anche per il commissario della soap opera Vivere, un attore deve fare un po’ tutto, ma il teatro rimane l’amore principale, oggi il teatro è in crisi e non sempre cerca soluzioni positive, per questo ringrazio il teatro San Babila perché ci ha scelto credendo in NinaL’attore, che è stato anche docente di teatro dell’Accademia di Arte Drammatica della Calabria (oggi purtroppo chiusa) e del Conservatorio Teatrale di Roma, ritiene che per un giovane attore: «la scuola deve esserci, per insegnare un metodo, infatti – conclude -  tanti attori di cui sono stato insegnante ora lavorano in grandi produzioni. Tuttavia oggi ci sono troppe scuole, quindi gli aspiranti attori devono scegliere con attenzione e capire, per decidere di fare questo mestiere, se hanno un talento artistico e caratteriale.» Ar.C.

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