ConFini Comici
Prosegue con grande successo la rassegna ConFini Comici
ideata dal regista Marco Rampoldi per proporre coppie di comici al Teatro San
Babila che idealmente si confrontano a distanza di una sera.
Dopo i primi due appuntamenti
con Leonardo Manera e Sergio Sgrilli, il mach prosegue il 3 dicembre con Luca Cupani, della scuderia di
Zelig, che ora vive e si esibisce a Londra e che racconta le vite che avrebbe
potuto vivere e, il 4 dicembre con Alberto Patrucco che, su musiche di
Brassens, racconta del tempo che scorre e di quello che cambia.
Spiega Marco Rampoldi: «l’idea di proporre una rassegna di
comici nasce dal fatto che il Teatro San Babila spazia dalla prosa, all’operette,
alla programmazione per bambini e così, insieme alla Direzione, abbiamo pensato
qualcosa dedicato ai giovani e non giovani, coinvolgendo i comici, ma non
proponendo la solita rassegna, bensì un dialogo a distanza di una sera tra
attori che si rispondono fra loro su tematiche affini, anche se trattate in
modo diverso.
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Cupano |
Tra poco si esibirà Cupano che vive a Londra e racconta l’Italia
da un punto di vista esterno, mentre Patrucco riflette sulla cultura europea.
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Patrucco |
A
febbraio poi saranno in scena Gigi e Andrea (11 febbraio) che sono due veterani e il giovanissimo Davide
Calgaro, che sta iniziano la sua carriera, ma già conosciuto a Zelig e poi a
Colorado e porterà in scena Questa casa
non è un albergo(12 febbraio). Seguirà poi, il 25 e il 26 febbraio, un
duello ispirato ai classici: Rita Pelusio in Urlando furiosa, un'eroina all'incontrario, Maurizio Lastrico che
racconta la quotidianità in endecasillabi danteschi in Nel mezzo del casin di nostra vita.
Oggi si stanno diffondendo in Italia anche Stand-up comedy,
anche se con un pubblico diverso, di giovanissimi come i miei figli, che
intendono la comicità in pillole, in frammenti, anche amplificati dalla rete. A me però interessa proporre spettacoli come
in ConFini Comici legati da un filo rosso e con attori che sanno affrontare uno
spettacolo completo e non solo alcuni momenti di comicità e alla prova del
palcoscenico solo in pochi resistono.»
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