giovedì 30 marzo 2017

Pamela Villoresi ritrova il suo pubblico a Milano


Dal 4 al 9 aprile 2017 al Teatro San Babila Pamela Villoresi è protagonista, con Blas Roca Rey, Giancarlo Ratti, Nicoletta Della Corte, di Cancun di Jordi Galceràn, con la regia Marco Mattolini e la produzione di La Contrada Teatro Stabile di Trieste.


La divertente commedia dell’autore catalano racconta di due coppie di amici che vanno in vacanza insieme a Cancun, forti della loro ventennale amicizia, ma la convivenza si rivelerà piena di divertenti soprese.

Pamela Villoresi, beniamina del pubblico, torna in teatro proprio per interpretare Cancun, come racconta: «avevo preso un anno sabbatico dal teatro per dedicarmi al cinema, infatti ho due film in uscita, uno con Alessandro Haber, l’altro con Milena Vukotić e Piera Degli Esposti, ma poi mi hanno sottoposto questa commedia, molto intelligente, deliziosa, spiritosa che fa anche molto riflettere, infatti l’incipit, secondo me, potrebbe essere quella famoso frase di Shakespeare “non bisogna sognare troppo perché poi i sogni si avverano e  ti colgono di sorpresa”. Infatti racconta di due coppie di amici che, complice una notte in cui bevono un po’ troppo, esprimono i desideri inespressi che rischiano di turbare la loro vita quotidiana. Se pensiamo infatti alla società in cui viviamo, rincorrendo desideri effimeri, si rischia di scoprire che non si vuole realmente quello che si sogna. Inoltre, con i miei colleghi mi diverto moltissimo, sono molto spiritosi e, a volte, durante le prove ridevamo così tanto che non riuscivamo neppure ad andare avanti a recitare. Ogni tanto mi diverte infatti tornare a recitare in ruoli comici. »

Per Pamela Villoresi è sempre emozionate tornare a Milano, la città in cui si è esibita quando era diciottenne al Piccolo Teatro con Giorgio Strehler, con il quale ha poi collaborato per molti anni, come ricorda: «il mio pubblico è a Milano, quel pubblico che ogni volta che ritorno mi comunica affetto e simpatia. Da quando Giorgio è morto al Piccolo c’è un’altra famiglia e molti di noi sono esclusi, ma quando ci vado le maestranze - portieri, sarte, tecnici -  e gli spettatori mi riconoscono e mi festeggiano, per loro sono sempre Pamelina, la ragazzina che ha debuttato lì. A Milano, inoltre, ho vissuto per anni, i miei figli hanno frequentato qui le scuole, ora mia figlia minore lavora nella Casa della Carità con don Colmegna, inoltre qui ho amici storici intramontabili. Quando sono a Milano provo un sentimento duplice: nostalgia per quel meraviglioso e superlativo teatro che ho vissuto e fatto per molti anni, e che non esiste più, ma anche la gioia di sentirmi a casa, grazie appunto al mio pubblico che mi segue a teatro sempre con molto affetto, e che ora aspetto al Teatro San Babila.»

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