Dal 4 al 9
aprile 2017 al Teatro San Babila Pamela Villoresi è protagonista, con Blas Roca
Rey, Giancarlo Ratti, Nicoletta Della Corte, di Cancun di Jordi Galceràn, con la regia Marco Mattolini e la produzione
di La Contrada Teatro Stabile di Trieste.
La divertente commedia dell’autore catalano racconta di due coppie di amici che vanno in vacanza insieme a Cancun, forti della loro ventennale amicizia, ma la convivenza si rivelerà piena di divertenti soprese.
Pamela
Villoresi, beniamina del pubblico, torna in teatro proprio per interpretare Cancun, come racconta: «avevo preso un
anno sabbatico dal teatro per dedicarmi al cinema, infatti ho due film in
uscita, uno con Alessandro Haber, l’altro con Milena Vukotić e Piera Degli
Esposti, ma poi mi hanno sottoposto questa commedia, molto intelligente,
deliziosa, spiritosa che fa anche molto riflettere, infatti l’incipit, secondo
me, potrebbe essere quella famoso frase di Shakespeare “non bisogna sognare
troppo perché poi i sogni si avverano e
ti colgono di sorpresa”. Infatti racconta di due coppie di amici che, complice
una notte in cui bevono un po’ troppo, esprimono i desideri inespressi che
rischiano di turbare la loro vita quotidiana. Se pensiamo infatti alla società in
cui viviamo, rincorrendo desideri effimeri, si rischia di scoprire che non si
vuole realmente quello che si sogna. Inoltre, con i miei colleghi mi diverto
moltissimo, sono molto spiritosi e, a volte, durante le prove ridevamo così
tanto che non riuscivamo neppure ad andare avanti a recitare. Ogni tanto mi diverte
infatti tornare a recitare in ruoli comici. »
Per Pamela
Villoresi è sempre emozionate tornare a Milano, la città in cui si è esibita quando
era diciottenne al Piccolo Teatro con Giorgio Strehler, con il quale ha poi collaborato
per molti anni, come ricorda: «il mio pubblico è a Milano, quel pubblico che
ogni volta che ritorno mi comunica affetto e simpatia. Da quando Giorgio è morto
al Piccolo c’è un’altra famiglia e molti di noi sono esclusi, ma quando ci vado
le maestranze - portieri, sarte, tecnici - e gli spettatori mi riconoscono e mi
festeggiano, per loro sono sempre Pamelina, la ragazzina che ha debuttato lì. A
Milano, inoltre, ho vissuto per anni, i miei figli hanno frequentato qui le
scuole, ora mia figlia minore lavora nella Casa della Carità con don Colmegna,
inoltre qui ho amici storici intramontabili. Quando sono a Milano provo un
sentimento duplice: nostalgia per quel meraviglioso e superlativo teatro che ho
vissuto e fatto per molti anni, e che non esiste più, ma anche la gioia di
sentirmi a casa, grazie appunto al mio pubblico che mi segue a teatro sempre
con molto affetto, e che ora aspetto al Teatro San Babila.»
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