venerdì 16 dicembre 2016

Roberto Vandelli, protagonista di Doppia Coppia, si racconta


 

Uno dei protagonisti di Doppia coppia, Roberto Vandelli, che lavora in televisione, cinema, teatro, si racconta. Doppia Coppia è in scena al San Babila fino a domenica 18 dicembre e per Capodanno

 
Quando ha iniziato a scoprire la sua passione per la recitazione?
Ho iniziato a fare teatro a Milano, al Teatro Girolamo in piazza Beccaria dove c’era la crota piemontese, un locale in cui  si andava quando si bigiava la scuola, così ho visto che lì vicino c’era un teatro e ho iniziato a lavorare lì come suggeritore. In questo modo ho visto nascere numerosi spettacoli degli anni '70-'80 e ho lavorato con Umberto Simonetta e Maurizio Micheli. Dopo un periodo di chiusura, so che, recentemente, lo storico Teatro Girolamo ha riaperto e ne sono felice, in una città come Milano un teatro che riapre è sempre una bella notizia.
Quali studi ha poi intrapreso e come alterna cinema, teatro e tv?
Ho frequentato l’Accademia dei Filodrammatici di Milano, in cui ho incontrata Marco Vaccari, con il quale ora sono in scena per Doppia Coppia.  Con Marco abbiamo condiviso numerose esperienze lavorative, anche in televisione, per esempio nella fiction Casa Vianello. Anche durante gli anni della scuola ho sempre affiancato allo studio esperienze diverse che mi formassero con una solida esperienza lavorativa sul campo, poiché lo studio e la teoria non basta. Ho sempre fatto l’attore scritturato e ho lavorato molto in tv, per esempio in Drive in con Ezio Greggio e Gianfranco D’Angelo, facevo scenette di raccordo tra uno sketch e l’altro e poi ho fatto molta pubblicità. Mi sono dedicato anche alle sit-comedy negli anni in cui Milano era un importante centro di produzione, lavorando con Gino Bramieri in I cinque del quinto piano, con Raimondo Vianello e Sandra Mondaini in Casa Vianello. Mi sono dedicato al cinema, recitando al fianco dei Luciana Littizzetto in Ravanello pallido e poi ho lavorato con Massimo Ranieri, un grande professionista,  nei musical e in Riccardo III di Shakespeare, successo della passata stagione, che si avvaleva anche delle musiche di Ennio Morricone. Recentemente al cinema ho portato Intarnet, un film con Giammarco Tognazzi, Remo Girone. E adesso sono tonato alla commedia con Doppia coppia e devo dire che ne sono felice poiché,  dopo un testo così drammatico come Riccardo III, avevo proprio voglia di fare qualcosa che mi divertisse e divertisse il pubblico.
Come sceglie a quale genere di spettacolo dedicarsi?

Oggi si lavora molto per contatti diretti e poi si partecipa a un casting e si viene selezionati, anche in televisione oggi non è facile, poiché le modalità cambiano. Una volta in corso Sempione a Milano al primo piano si trovava una stanza a posta per le scritture a cui ci si poteva rivolgere, mentre oggi tutto è dato in appalto.  

 
E per la prossima stagione cosa sta preparando?

Intanto il 31 dicembre vi aspetto per la doppia recita di Doppia Coppia: una alle 18 e una alle 22 con il brindisi con la Compagnia Teatro San Babila. Dopo questa commedia farò un mio spettacolo in teatro, un testo fantascientifico scritto da me con due colleghe della Paolo Grassi, Giulia Cailotto e Margherita Monga; si intitola Dev, cronache da un mondo perfetto in cui i protagonisti appaiono legati alle app che offrono le risposte necessarie, così non sanno più farsi domande e trovare da soli soluzioni, finché un’attrice decide di ribellarsi e deve decidere se tornare a una vita normale o rimanere in un mondo sommerso. Poi sto per girare un nuovo film con Michele Calì e i tre cantanti del Volo che rivelerà interessanti sorprese.  

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