Per la prima volta in Italia Baciami James di Robert Farquhar è in scena al teatro San Babila di Milano fino al 2 dicembre 2019, con la regia di Gugliemo Guidi, e con protagonisti Franco Castellano e Nathalie Caldonazzo.
Franco Castellano
è Eddie, uno scapolo che combina di incontrarsi in una stanza di albergo con
Crystal, interpretata da Nathalie Caldonazzo. I due si confidano le loro
aspettative e insicurezze, mettendo in evidenza le loro differenti personalità.
A questo
link il video con cui Franco racconta :"il mio personaggio"
Castellano
ha iniziato la sua carriera in teatro, per poi raggiungere la popolarità, grazie
a fiction televisive, come Commesse, ed
è diventato volto noto di molte serie tv, ma la sua priorità è sempre recitare
in teatro, come racconta nel camerino
del teatro San Babila poco prima del
debutto di Baciami James: «io sono
nato con il teatro, prima lo ho scoperto a scuola, poi mi sono diplomato all’Accademia
Nazionale di Arte Drammatica Silvio D'Amico a Roma, in un’epoca in cui non
esistevano tutte le scuole di teatro che ci sono ora, ma erano poche e molto
selettive. Fare l’attore è un mestiere che, in rari casi, diventa arte, si deve
fare per passione, perché si
affronta una vita di sacrifici, con alti
e bassi. Sappiate che se salite la strada
del successo, dovete guardare in faccia le persone che incontrerete quando la
discenderete, perché saranno le stesse che avevate incontrare in salita e
saranno lì ad aspettarvi. La vita
dell’attore di teatro presenta molti sacrifici, anche perché le tournée oggi durano
poco e solo alcuni festival e alcune produzioni hanno finanziamenti, inoltre si
è schiacciati dalla televisione che ha cambiato meccanismo in questi anni. Oggi
chiunque abbia partecipato a un reality pensa di essere un attore, mentre
recitare non vuol dire imparare a memoria una poesia o una filastrocca, ma deve
esserci dietro uno studio e un modo di affrontare i personaggi che deve essere
continuamente approfondito e sviluppato. Oggi si vedono persone in palcoscenico
che non sanno neppure camminare, figuriamoci recitare! Tempo fa un personaggio
come Amleto veniva interpretato da un attore quarantenne non da un ventenne,
poiché richiede maturità di espressione, è un personaggio drammatico, con una
gamma di sentimenti che vogliono una padronanza da adulto: solo per recitare “essere
e non essere” devi sapere quello che dici e averlo capito a fondo, per trasmetterlo
al pubblico, non si può recitare perché
hai la presunzione di esistere solo tu. Inoltre, devi imparare a recitare e non
usare inflessioni o caratterizzazioni dialettali per far ridere il pubblico, un
grandissimo attore comico, che aveva una dizione italiana perfetta, è stato
Walter Chiari. Diventare attore è un mestiere che si impara, studiando e stando
in scena, ma solo per alcuni diventa arte.» Ar.
C.