martedì 7 novembre 2017

Isabel Russinova e i diritti delle donne di ieri e di oggi al San Babila

Isabel Russinova, nata a Sofia, in piena guerra fredda, e cresciuta a Trieste, trasferitasi a Milano, si è poi distinta come modella, conduttrice ed attrice, creando percorsi artistici in cui i diritti delle donne erano sempre al centro. Da tempo si dedica anche al teatro e ora debutta il 14 novembre 2017 al Teatro San Babila con un testo di Diego Fabbri, Il seduttore, diretto da Alessio Pizzech.


 
Isabel racconta il bel clima che si è creato con il resto della compagnia, composta dal “seduttore” Roberto Alpi e da Laura Lattuada e Agnese Nano, insieme al regista Alessio Pizzech: «Stiamo terminando le prove in un clima di energia e positività, tutti diretti per la prima volta da Alessio, grande professionista che ha creato fra noi una bella armonia. I miei colleghi di scena sono così diventati tutti miei amici e appare una collaborazione in scena che ha permesso a tutti noi di lavorare in sintonia e costruire in modo sereno il nostro personaggio e ricreare sapore e colori di questa avventura che stiamo affrontando insieme. Tutti abbiamo sentito la passione e lo spessore di Pizzech che ha creato tale armonia, che non sempre è comune nel mondo dello spettacolo. Il mio personaggio è la moglie del seduttore, rappresenta il motivo di unione ma anche di allontanamento, è portatrice del dolore che accomuna i coniugi per la perdita di un figlio, ma è anche l’unico punto fermo dell’uomo, infatti in ogni unione la moglie diventa un punto di riferimento, è rassicurante e partecipa al gioco al massacro che il seduttore costruisce; è stato interessante caratterizzare il mio ruolo senza renderlo uno stereotipo e attribuendogli verità.
Mi dedico alla spettacolo in tutte le sue forme, come attrice di teatro, cinema, tv e come scrittrice e operatrice culturale; mi sono dedicata a tutti i campi con lo stesso entusiasmo, infatti un attore deve mostrarsi in varie dimensioni e, attraverso la mia società di produzione, Ars Millenia Production, cerco di costruire un percorso per fare esperienze a cui tengo molto per esempio mi sono dedicata anche alla scrittura di testi incentrati sulla condizione femminile. Inoltre sono testimonial ufficiale di Amnesty International.
Ma è altrettanto emozionante tornare a un personaggio come quello che interpreto in Il seduttore scritto da Diego Fabbri e diventare un donna che ha vissuto in un periodo storico lontano dal nostro, i primi anni Cinquanta in cui l’Italia era appena uscita dalla guerra. In teatro vedrete un mondo femminile molto diverso dal nostro i cui non esistevano il divorzio, l’aborto, e in cui vigeva il delitto d’onore.  Attraverso il nostro allestimento di Il seduttore vedrete rivivere quegli anni. Vi aspetto al San Babila.» Ar. C.


Nessun commento:

Posta un commento