Isabel Russinova e i diritti delle donne di ieri e di oggi al San Babila
Isabel Russinova, nata a Sofia, in piena guerra fredda, e
cresciuta a Trieste, trasferitasi a Milano, si è poi distinta come modella,
conduttrice ed attrice, creando percorsi artistici in cui i diritti delle donne erano sempre al centro. Da tempo si dedica anche al teatro e ora debutta il 14
novembre 2017 al Teatro San Babila con un testo di Diego Fabbri, Il seduttore, diretto da Alessio Pizzech.
Isabel racconta il bel clima che si è creato con il resto
della compagnia, composta dal “seduttore” Roberto Alpi e da Laura Lattuada e
Agnese Nano, insieme al regista Alessio Pizzech: «Stiamo terminando le prove in
un clima di energia e positività, tutti diretti per la prima volta da Alessio,
grande professionista che ha creato fra noi una bella armonia. I miei colleghi
di scena sono così diventati tutti miei amici e appare una collaborazione in
scena che ha permesso a tutti noi di lavorare in sintonia e costruire in modo
sereno il nostro personaggio e ricreare sapore e colori di questa
avventura che stiamo affrontando insieme. Tutti abbiamo sentito la passione e lo
spessore di Pizzech che ha creato tale armonia, che non sempre è comune nel mondo
dello spettacolo. Il mio personaggio è la moglie del seduttore, rappresenta il
motivo di unione ma anche di allontanamento, è portatrice del dolore che accomuna
i coniugi per la perdita di un figlio, ma è anche l’unico punto fermo dell’uomo,
infatti in ogni unione la moglie diventa un punto di riferimento, è rassicurante e partecipa al gioco al massacro che il seduttore costruisce; è
stato interessante caratterizzare il mio ruolo senza renderlo uno stereotipo e
attribuendogli verità.
Mi dedico alla spettacolo in tutte le sue forme, come
attrice di teatro, cinema, tv e come scrittrice e operatrice culturale; mi sono
dedicata a tutti i campi con lo stesso entusiasmo, infatti un attore deve
mostrarsi in varie dimensioni e, attraverso la mia società di produzione, Ars
Millenia Production, cerco di costruire un percorso per fare esperienze a cui
tengo molto per esempio mi sono dedicata anche alla scrittura di testi incentrati sulla condizione femminile. Inoltre
sono testimonial ufficiale di Amnesty International.
Ma è altrettanto emozionante tornare a un personaggio come
quello che interpreto in Il seduttore
scritto da Diego Fabbri e diventare un donna che ha vissuto in un periodo
storico lontano dal nostro, i primi anni Cinquanta in cui l’Italia era appena
uscita dalla guerra. In teatro vedrete un mondo femminile molto diverso dal nostro
i cui non esistevano il divorzio, l’aborto, e in cui vigeva il delitto d’onore.
Attraverso il nostro allestimento di Il seduttore vedrete rivivere quegli
anni. Vi aspetto al San Babila.» Ar. C.
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