Dal 7 al 12 maggio, Corrado Tedeschi e Camilla Tedeschi raccontano al Teatro San Babila di Milano il loro rapporto di padre e figlia in Partenza in salita, scritta da Gianni Clementi con la regia di Corrado Tedeschi e Marco Rampoldi.
Racconta Corrado Tedeschi, a pochi giorni dal debutto
milanese: «Il rapporto tra me e mia figlia è rappresentato in scena
perfettamente, infatti noi ci relazioniamo in teatro nello stesso modo che
nella realtà. Quando il drammaturgo Gianni Clementi, che ci conosce bene, si è
offerto di scrivere una commedia su di noi, siamo stati molto contenti, perché,
abitualmente, sembriamo vivere in una sit com. Inoltre, portare in scena il
nostro rapporto è molto divertente, ma anche commovente perché tutto quello che
accade ci è realmente successo, così il pubblico ride e si riconosce in
situazioni plausibili.
L’autore ha inserito situazioni reali infatti e le
persone che ci conoscono meglio le riconoscono pienamente. Il mio rapporto con
Camilla è talmente speciale ed esemplare così molti altri padri e figli potranno
riconoscersi per cui abbiamo pensato fosse bello metterlo in scena rappresentando
anche i momenti conflittuali senza il quali non si può vivere.»
E
come si trova Camilla a recitare con il padre?
«Mia figlia ha
già avuto una esperienze in teatro e ha ricoperto diversi ruoli al cinema, così
in scena si trova benissimo, poiché ha la capacità di non recitare, appare vera
proprio perché interpreta il suo personaggio con la giusta naturalezza,
altrimenti sarebbe totalmente stonata. Il nostro rapporto è molto solido ma è
anche cambiato grazie alla tournée di Partenza
in salita. Recitare con me le è servito molto, perché ha aumentato la sua
autostima, ha alzato l’asticella della paura, infatti fare teatro è terapeutico,
così, tutte le sere, pronuncio la battuta “facendo teatro con Camilla, ho
risparmiato i soldi dell’analista.” Ora sono contento di debuttare a Milano,
città che mi ha adottato perché il pubblico milanese, che è esigente ed esperto
mi apprezza, e io ne sono molto orgoglioso; inoltre torno sempre con grande gioia
al Teatro San Babila in cui a ho vissuto momenti meravigliosi.» Ar. C.
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