Dal 12 al 17 febbraio, con la produzione Attori & Tecnici, debutta al Teatro San Babila Trappola per Topi, un giallo avvincente, ma divertente di Agatha Christie, con la regia di Stefano Messina e interpretato da Claudia Crisafio, Stefano Messina, Carlo Lizzani, Annalisa Di Nola, Roberto Della Casa, Elisa Di Eusanio, Sebastiano Colla, Massimiliano Franciosa.
Roberto Della Casa e Annalisa Di Nola - ph M.Giusto |
La scrittrice Agatha Christie ha adattato il suo racconto giallo,
Tre topolini ciechi, per il teatro
trasformandolo in Trappola per topi e
ottenendo un grande successo; infatti il testo viene rappresentato in tutto il
mondo ininterrottamente dal 1955. Il regista e attore Stefano Messina spiega: «Ho
scelto questo testo perché è un classico e per questo può sempre essere riproposto,
è un sempreverde. La forza dello spettacolo è il racconto della vicenda che
tiene gli spettatori inchiodati alla poltrona per la suspence che ne scaturisce, gli spettatori prendono il posto dell’ispettore
che indaga, secondo la dinamica del giallo. Infatti lo spettatore segue le indagini
e vuole essere lui a scoprire per primo l’assassino; mentre la scelta di come
fare in modo che il pubblico scopra il colpevole dipende dal gusto della regia.
A me piaceva mantenere una distanza nel testo, non attualizzarlo, ma immaginare
questi anni in cui è scritto, gli anni Cinquanta, pensare al dopoguerra, agli
orfanotrofi e alla condizione dei bambini abbandonati. Persone senza scrupoli prendevano bambini con sé
come si racconta nel testo, facendo riferimento alla morte prematura del
fratello del sergente Trotter, a causa dei maltrattamenti e delle privazioni
subite da parte della donna che lo aveva in adozione e che si scopre essere l’anziana
signora uccisa all’inizio del racconto. Mi è sembrato giusto trattare il tema e
affrontarlo in quegli anni in cui è stato ambientato originariamente dall’autrice.
Contribuiscono a creare l’atmosfera dell’epoca anche le scene di Alessandro
Chiti e i costumi di Isabella Rizza.»
Stefano Messina |
In questo allestimento Messina è in scena a recitare e anche
a dirigere e dice: «devi essere sempre diviso, infatti è diverso vedere lo
spettacolo da giù rispetto a recitarlo sul palcoscenico, devi avere dei
collaboratori in gamba, come ho la fortuna di avere, che come si dice in gergo “battono
la parte” e contribuisce alla buona riuscita dello spettacolo. La forza di
questo testo, che abbiamo già portato in scena, è che si riesce a conciliare la
grande tensione narrativa del giallo all’impianto di una commedia per cui ci si
diverte; inoltre è adatto a un pubblico di tutte le età e di tutte le
estrazioni sociali, è uno spettacolo trasversale che piace a tutti e che commuove,
poiché è composto da chi sapeva come scrivere per il teatro, è una macchina
perfetta che sa emozionare e divertire.
Roberto Della Casa - ph M. Giusto |
Al giorno d’oggi, in cui si assiste alla continua
spettacolarizzazione in televisione e sui giornali di casi di cronaca nera, sembra
che la gente voglia sapere quello che è accaduto per capire la natura umana e scoprire le dinamiche che portano
una persona, apparentemente normale, a diventare un assassino. I delitti
efferati mostrano come nell’uomo prevalga l’istinto omicida a scapito della razionalità.
In una grande scrittrice come Agatha Christie appare l’indagine delle zone oscure della mente
umana e delle circostanze che portano l’assassino a comportarsi in un certo
modo, magari perché messo dalla società in condizioni disperate, come se l’autrice
volesse anche suscitare una sorta di pietas
nello spettatore.
Elisa Di Eusanio e Carlo Lizzani - ph M.Giusto |
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