Stefano
Messina dirige Terapia di gruppo di
Christopher Durang, in cui recita insieme ad Annalisa Di Nola, Carlo Lizzani, Sebastiano Colla, Crescenza Guarnieri, Valerio Camelin. La divertente commedia è in scena
al teatro San Babila dal 14 al 19 febbraio 2017.
Stefano Messina, diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte
Drammatica Silvio D’Amico, da tempo si dedica alla regia, e alla recitazione e il
14 febbraio, come socio della Compagnia Attori e Tecnici, debutta a Milano con Terapia di gruppo di
Christopher Durang. Racconta: «avevo il
testo nel cassetto da tempo, poiché mi ha sempre incuriosito e affascinato, ma per
una serie di motivi è rimasto da parte, ora con i membri della nostra compagnia
che è cooperativa in cui le decisioni vengono prese insieme, facciamo una vera “terapia
di gruppo”, sappiano cosa vuol dire confrontarsi e far valere la propria idea.
Così ci siamo messi d’accordo e abbiamo scelto questo testo che era stato
scritto nel 1985, superato l’iniziale timore che le tematiche che andavano di
moda negli anni Ottanta fossero superate. Togliendo i riferimenti a quel tipo
di epoca e attribuendo importanza all’analisi del testo, costruito sulle
relazioni fra individui, e che scava bene nei rapporti umani, ci si accorge che
nonostante siano passati 30 anni, la nevrosi, la fragilità in una grande
metropoli sono di attualità sconvolgente: infatti il testo affronta la paura
della solitudine e la paura di amare con ironia attraverso la caratterizzazione
dei protagonisti, che cercano il principe azzurro, che non esiste, ma il gruppo e il confronto fa loro aiuta a tirare
fuori il singolo dalle nevosi contemporanee, grazie a una grandissima dose di
ironia e comicità; Durang utilizza un’ironia moto intelligente e raffinata, che
ricorda Woody Allen: infatti l’ironia diviene un antidoto ai mali del mondo,
prendendo in giro le ansie e le paure dei personaggi in cui ci si può
immedesimare. Così in una città caotica come Milano una serata con il nostro
spettacolo al Teatro San Babila consentirà al pubblico di divertirsi e riflettere.»
Messina, che ha diretto tra gli altri, testi di autori
contemporanei come Ricci & Forte, Gianni Clementi, afferma: «si valuta la
scelta del testo da allestire, cercando sempre di raccontare il mondo in cui
viviamo, si può fare anche con Eschilo, ma bisogna trovare motivazioni utili a raccontare
il mondo in cui viviamo poiché il teatro ha il compito di far riflettere.
Quando dirigo e recito in uno spettacolo, il lavoro è più complicato, anche se mi
avvalgo di collaboratori preziosi, e attori di esperienza che mi consentono
anche di scendere in platea ad osservare il loro lavoro, come è necessario per
un regista. Inoltre scelgo un significativo spazio scenico, come in Terapia di gruppo in cui le scenografie
iperrealiste di Alessandro Chiti divengono perfette per creare un luogo della
mente concettuale, dato che parliamo di analisi di quello che accade nella
mente dei personaggi.»
«Se un giovane vuole avvicinarsi al teatro, una scuola che
faccia fare pratica è fondamentale – prosegue -
la cultura teatrale va imparata, bisogna studiare il teatro, ed io, frequentando
l’Accademia Silvio D’Amico, ho incontrato maestri che mi hanno segnato in modo profondo,
poi il mestiere si impara facendolo. E un bravo attore deve saper comunicare
con il pubblico e non dimenticare che deve diventare tramite efficace del
messaggio dell’autore.” Ar.C.
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