Il noto attore cinematografico e televisivo, Nicolas Vaporidis è in scena, insieme a Luca Angeletti, Augusto Fornari, Toni Fornari e Laura Ruocco, dal 22 al 27 novembre 2016 al Teatro San Babila con la commedia Finché giudice non ci separi di Andrea Maia, Augusto Fornari, Toni Fornari, Vincenzo Sinopoli.
Afferma Nicolas: «il processo naturale per ogni attore
che si definisca tale è dedicarsi sia al teatro sia al cinema; bisogna avere una
propensione a misurarsi in tutti i campi, altrimenti sarebbe come un cantante
che non si esibisce dal vivo, sarebbe un artista a metà. Per usare una metafora
quando un attore recita in teatro, rispetto al cinema, cambia il campo da gioco,
perché lo strumento utilizzato è diverso: in teatro non ci sono inquadrature di
primo piano come al cinema, ma si recita con un’energia diversa, infatti il teatro
vive grazie alle capacità artistiche degli attori, che attraverso il pieno
controllo delle proprie capacità e della performance, mettono in gioco ogni
sera, senza filtri, il personaggio. Lo spettacolo dal vivo trasmette al pubblico
l’emozione del "qui ed ora", che il cinema, per quanto coinvolgente, non può dare,
perché non hai davanti attori in carne ed ossa che amplificano le
sensazioni che così vengono vissute in empatia tra pubblico e palcoscenico. Il cinema arriva a un maggior numero di persone contemporaneamente ma, per
quanto un film possa emozionare, non trasmette la stessa intensità del teatro.»
Il successo della tournée a Roma e in altri parti d’Italia è stato grande, infatti come prosegue Vaporidis «mi esibisco a Milano in teatro per la prima volta, al San Babila, per me è un vero e proprio debutto! Abbiamo riscosso successo dovunque perché il pubblico è sensibile alla tematica della separazione, ma anche alla modalità con cui la mettiamo in scena, in modo comico ma emozionate e commovente con una dose di comicità involontaria che nasce dalle situazioni che si creano: separati che lottano per gli alimenti e per vedere i propri figli, che provano dolore e disperazione, che hanno problemi economici ma che si fanno forza a vicenda, cercando di sdrammatizzare le situazioni in una girandola di equivoci che fanno divertire e, nello stesso tempo, riflettere.»
Nicolas Vaporidis, che ha iniziato giovanissimo a lavorare al cinema, conclude: «fare l’attore non è un lavoro facile, altrimenti chiunque lo farebbe, non è un lavoro come tutti i mestieri e, se non si è mossi da una forte passione, non bisogna scegliere di intraprendere tale carriera; non è un lavoro che procura equilibrio, non dà sicurezza economica, ci vuole una grande passione perché psicologicamente ti mette alla prova ogni volta, non è fatto di paillettes e feste, ma è un lavoro serio che coinvolge mente e fisico a 360°, devi dedicargli tutto quello che hai, il tuo corpo e la tua vita, se lo fai seriamente.» Ar. C.
Il successo della tournée a Roma e in altri parti d’Italia è stato grande, infatti come prosegue Vaporidis «mi esibisco a Milano in teatro per la prima volta, al San Babila, per me è un vero e proprio debutto! Abbiamo riscosso successo dovunque perché il pubblico è sensibile alla tematica della separazione, ma anche alla modalità con cui la mettiamo in scena, in modo comico ma emozionate e commovente con una dose di comicità involontaria che nasce dalle situazioni che si creano: separati che lottano per gli alimenti e per vedere i propri figli, che provano dolore e disperazione, che hanno problemi economici ma che si fanno forza a vicenda, cercando di sdrammatizzare le situazioni in una girandola di equivoci che fanno divertire e, nello stesso tempo, riflettere.»
Nicolas Vaporidis, che ha iniziato giovanissimo a lavorare al cinema, conclude: «fare l’attore non è un lavoro facile, altrimenti chiunque lo farebbe, non è un lavoro come tutti i mestieri e, se non si è mossi da una forte passione, non bisogna scegliere di intraprendere tale carriera; non è un lavoro che procura equilibrio, non dà sicurezza economica, ci vuole una grande passione perché psicologicamente ti mette alla prova ogni volta, non è fatto di paillettes e feste, ma è un lavoro serio che coinvolge mente e fisico a 360°, devi dedicargli tutto quello che hai, il tuo corpo e la tua vita, se lo fai seriamente.» Ar. C.
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