giovedì 29 novembre 2018

Franco Castellano si racconta



Per la prima volta in Italia Baciami James di Robert Farquhar è in scena al teatro San Babila di Milano fino al 2 dicembre 2019, con la regia di Gugliemo Guidi, e con protagonisti Franco Castellano e  Nathalie Caldonazzo.


Franco Castellano è Eddie, uno scapolo che combina di incontrarsi in una stanza di albergo con Crystal, interpretata da Nathalie Caldonazzo. I due si confidano le loro aspettative e insicurezze, mettendo in evidenza le loro differenti personalità.

A questo link il video con cui Franco racconta :"il mio personaggio"



Castellano ha iniziato la sua carriera in teatro, per poi raggiungere la popolarità, grazie a fiction televisive, come Commesse, ed è diventato volto noto di molte serie tv, ma la sua priorità è sempre recitare in teatro, come  racconta nel camerino del teatro San Babila poco prima  del debutto di Baciami James: «io sono nato con il teatro, prima lo ho scoperto a scuola, poi mi sono diplomato all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica Silvio D'Amico a Roma, in un’epoca in cui non esistevano tutte le scuole di teatro che ci sono ora, ma erano poche e molto selettive. Fare l’attore è un mestiere che, in rari casi, diventa arte, si deve fare per  passione, perché si affronta  una vita di sacrifici, con alti e  bassi. Sappiate che se salite la strada del successo, dovete guardare in faccia le persone che incontrerete quando la discenderete, perché saranno le stesse che avevate incontrare in salita e saranno lì ad aspettarvi.  La vita dell’attore di teatro presenta molti sacrifici, anche perché le tournée oggi durano poco e solo alcuni festival e alcune produzioni hanno finanziamenti, inoltre si è schiacciati dalla televisione che ha cambiato meccanismo in questi anni. Oggi chiunque abbia partecipato a un reality pensa di essere un attore, mentre recitare non vuol dire imparare a memoria una poesia o una filastrocca, ma deve esserci dietro uno studio e un modo di affrontare i personaggi che deve essere continuamente approfondito e sviluppato. Oggi si vedono persone in palcoscenico che non sanno neppure camminare, figuriamoci recitare! Tempo fa un personaggio come Amleto veniva interpretato da un attore quarantenne non da un ventenne, poiché richiede maturità di espressione, è un personaggio drammatico, con una gamma di sentimenti che vogliono una padronanza da adulto: solo per recitare “essere e non essere” devi sapere quello che dici e averlo capito a fondo, per trasmetterlo al pubblico,  non si può recitare perché hai la presunzione di esistere solo tu. Inoltre, devi imparare a recitare e non usare inflessioni o caratterizzazioni dialettali per far ridere il pubblico, un grandissimo attore comico, che aveva una dizione italiana perfetta, è stato Walter Chiari. Diventare attore è un mestiere che si impara, studiando e stando in scena, ma solo per alcuni diventa arte.» Ar. C.

martedì 27 novembre 2018

Le video interviste ai protagonisti di Baciami James

Nel camerino del Teatro San Babila Franco Castellano e Nathalie Caldoanzzo presentano i loro personaggi di Baciami James di Robert Farquhare con la  regia di  GUGLIELMO GUIDI vi aspettano al San Babila dal 27 novembre al 2 dicembre




La pièce, andata in scena per la prima volta a Londra nel 1998, è rappresentata per la prima volta in Italia 


Franco Castellano:  "vi presento il mio personaggio"

Nathalie Caldonazzo, "siamo una coppia che non si acchiappa "

domenica 25 novembre 2018

Roberto Vandelli, il piacione di "Doppia coppia"

IV parte/Roberto Vandelli

Uno speciale dedicato ai protagonisti di Doppia coppia di Derek Benfield, con la regia di Marco Vaccari che sarà in scena al Teatro San Babila, dal 30 dicembre 2018 all’11 gennaio 2019 e con un doppio spettacolo il 31 dicembre alle ore 18 e alle ore 22

Roberto Vandelli passa con abilità istrionica dai classici come Pirandello e Shakespeare, al musical come in questi giorni in Flashdance il musical, con la regia di Chiara Noschese, alla commedia brillante come Doppia coppia che sarà in scena al San Babila con la regia di Marco Vaccari, suo compagno all’Accademia dei Filodrammatici.


Vandelli ha iniziato la sua carriera, infatti, diplomandosi all’Accademia dei Filodrammatici di Milano, ma ha anche fatto parte della Compagnia del Teatro Gerolamo di Milano, diretta da Umberto Simonetta, come assistente alla regia, incontrando Paolo Rossi, Maurizio Micheli e avendo modo di affinare il suo ecclettismo, come spiega: «aver frequentato la stessa scuola di teatro di Marco Vaccari ci lega professionalmente, infatti abbiamo avuto come docente Ernesto Calindri, abbiamo appreso un alto livello di dizione e abbiamo imparato con disinvoltura ad articolare la voce, ma il rischio, se non ci metti del tuo, potenziando la tua predisposizione naturale è che si rischia di  recitare tutti “alla Calindri.” Io lavorando anche al Gerolamo in cui facevo l’assistente alla regia, ho potuto imparare il meglio dell’Accademia, ma anche unire una differente esperienza personale.Ora sono pronto a riprendere Doppia coppia al San Babila. Chi ha visto un precedente allestimento, noterà alcune differenze, poiché, rivedendoci anche in video, ci abbiamo lavorato ancora e abbiamo modificato alcune situazioni, così ora è molto più dinamico. Poi è entrata nella nostra compagnia Stefania Pepe, anche lei diplomata all’Accademia, ma che si è esibita anche come attrice anche di cabaret, così ha aggiunto una sua impronta molto brillante.


Io abitualmente alterno drammatico al brillante al musical e in Doppia coppia mi diverto molto, perché il mio personaggio è simpatico, è il piacione della situazione che, alla fine, viene scoperto. Ognuno di noi, Emanuela Rimoldi, Gianni Lamanna, Stefania Pepe, Marco Vaccari,  ha caratteristiche diverse, ma, insieme, creiamo una  bella alchimia e funzioniamo alla perfezione. Infatti è una commedia basata sul ritmo, alla Feydau con entrate e uscite a sorpresa di amanti, mogli e mariti. Si assiste a dinamiche divertenti, spero che il pubblico accorra numeroso, infatti mettere in scena una commedia che funzioni non è facile, è molto più difficile far ridere che commuovere. La gente a volte sceglie  testi divertenti, perché non ha voglia di pensare: quando mi esibisco nel musical Flashdance vedo che abbiamo un seguito pazzesco, non solo arrivano i fan del film, ma si divertono anche ragazzini di oggi che impazziscono con le musiche trascinanti. Inoltre, se ti diverti in scena come mi accade con la Compagnia Teatro San Babila, il pubblico lo sente e si diverte di conseguenza moltissimo. Quindi aspettiamo con gioia di incontrare gli spettatori del San Babila anche per la serata di Capodanno.» Ar.C.


giovedì 22 novembre 2018

Emanuela Rimoldi diventa una "femmina fatale"



III parte/Emanuela Rimoldi 
Uno speciale dedicato ai protagonisti di Doppia coppia di Derek Benfield, con la regia di Marco Vaccari che sarà in scena al Teatro San Babila, dal 30 dicembre 2018 all’11 gennaio 2019 e con un doppio spettacolo il 31 dicembre alle ore 18 e alle ore 22

L’attrice Emanuela Rimoldi, copratogonista con Gianni Lamanna, Stefania Pepe, Marco Vaccari, Roberto Vandelli, parla del suo legame con la sua città, Milano, e con la Compagnia Teatro San Babila, in attesa del debutto Doppia Coppia di Derek Benfield il 30 dicembre 2018.

«Il mio personaggio nella commedia Doppia coppia - racconta Emanuela - dimostra una forte passione amorosa per il rapporto extraconiugale che sta vivendo, infatti  gestisce la storia da “femmina fatale” ; è una donna sofisticata, anche se non è in grado di mantenersi tale nello svolgimento della vicenda, infatti, diventa comica e divertente per il pubblico, perché perde la sua compostezza, è sempre sopra le righe, è molto esuberante ed ha una sua particolare visione della realtà che le consente di essere sempre allegra e propositiva, senza mai scoraggiarsi, nonostante gli intoppi della storia. Noi attori, quando recitiamo, come in questo caso, in una  commedia brillante, molto giocosa con numerosi colpi di scena, dobbiamo apparire affiatati fra noi e mantenere un ritmo serrato nella recitazione per stupire il pubblico, divertendolo.
Sono contenta anche di tornare in teatro, a Milano, la mia città. Per me è importante far parte della compagnia Teatro San Babila, mi lusinga e mi emoziona, anche perché abbiamo modo di esibirci in un luogo  storico, con una lunga e prestigiosa tradizione teatrale. Inoltre, dal pubblico del San Babila,  abbiamo sempre avuto grandi dimostrazioni di affetto e speriamo sia così anche quest’anno.
Con tutta la compagnia, e con il direttore e regista Marco Vaccari, ho un ottimo rapporto, lavoriamo tutti in perfetta sintonia, inoltre, io che sono nata e cresciuta a Milano, qui mi sono formata come attrice, quindi per me  è una soddisfazione esibirmi nella città che ho nel cuore, anche se Milano è un po’ cambiata anche come modalità  di lavoro, poiché, purtroppo,  il teatro ha sempre uno spazio ridotto. Siamo fortunati a lavorare in teatro nelle feste natalizie, perché  sono momenti in cui le persone sono più inclini ad andare a teatro e scelgono spettacoli brillanti come il nostro.Lavorare in teatro è sempre bellissimo, ma per una donna in particolare trovare ruoli non è facile,inoltre si assiste a una grande competizione fra attrici, perché tutte vogliono ricoprire i pochi ruoli importante, quindi   la preparazione e la serietà sono fondamentali per essere selezionati.  Si dovrebbe infatti privilegiare chi è preparato  rispetto  a chi si improvvisa, il nostro non è un ambiente facile in cui tutto si presenta a  portata di mano.

Io continuo a prepararmi con professionalità, per esempio ho appena finito una collaborazione con Antonio Albanese alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi: lui ha tenuto un workshop di un mese ed io sono stata la sua assistente. Questo lavoro è stato  stimolante, edificante, costruttivo, sia perché ho affiancato un grande professionista, sia perché ho potuto sperimentare alcune tecniche di insegnamento e dare consigli a ragazzi che si stanno preparando a interpretare personaggi.  Ora sto lavorando tra Milano e Roma e ho molti progetti differenti fra loro in corso, infatti il bello del nostro mestiere è potersi calare in personaggi diversi che trasmettono emozioni e stati d’animo diversi che diventano anche parte di noi.” Ar. C.



venerdì 16 novembre 2018

Gianni Lamanna dal teatro sociale alla commedia e viceversa


II parte/Gianni Lamanna
Uno speciale dedicato ai protagonisti di Doppia coppia di Derek Benfield, con la regia di Marco Vaccari che sarà in scena al Teatro San Babila, dal 30 dicembre 2018 all’11 gennaio 2019 e con un doppio spettacolo il 31 dicembre alle ore 18 e alle ore 22



L’attore regista e drammaturgo Gianni Lamanna torna sempre con piacere alla commedia brillante nella Compagnia Teatro San Babila, per Doppia coppia di Derek Benfield, con la regia di Marco Vaccari, che sarà in scena dal 30 dicembre 2018 all’11 gennaio 2019.In attesa di debuttare in Doppia Coppia Lamanna racconta «Nella mia formazione ho svolto diverse esperienze nel teatro sociale, ho lavorato nel gruppo teatrale Comuna Baires, ho svolto laboratori teatrali in carcere con Donatella Massimilla a San Vittore con persone che poi con nostra grande soddisfazione hanno proseguito a lavorare nell’ambito teatrale. Tutte le esperienze che ho fatto mi sono servite ad affinare la tecnica, infatti nel nostro lavoro di attori non bisogna lasciare nulla di intentato, ma bisogna sempre sperimentare nuovi percorsi. In questo momento sto lavorando a un testo e a un allestimento di una piéce sul femminicidio; spazio infatti dal lavoro nel teatro sociale alla commedia come quella che, a breve, interpreterò al San Babila. Mi piace cambiare dimensione, per un attore è fondamentale, passare da un ruolo ad un altro, prestare la propria personalità a personaggi sempre diversi fra loro.
Esibirsi al teatro San Babila per me è sempre una bella esperienza e incontrare un nuovo pubblico che ora si sta rinnovando grazie a un cambio generazionale, inoltre mi trovo bene con tutti gli attori della compagnia, tra cui Marco Vaccari che è mio coscritto e che oltre a recitare ci dirige con precisione. Un attore infatti deve sempre affidarsi alla regista con il massimo rispetto.» Ar. C.

domenica 11 novembre 2018

Aspettando Doppia Coppia di Derek Benfield con la regia di Marco Vaccari con la Compagnia Teatro San Babila


I parte/Stefania Pepe
Uno speciale dedicato ai protagonisti di Doppia coppia di Derek Benfield, con la regia di Marco Vaccari che sarà in scena al Teatro San Babila, dal 30 dicembre 2018 all’11 gennaio 2019 e con un doppio spettacolo il 31 dicembre alle ore 18 e alle ore 22


L’attrice, speaker e doppiatrice Stefania Pepe racconta retroscena e alcune anticipazioni sulla divertente commedia Doppia Coppia di Derek Benfield che sarà in scena, con la Compagnia Teatro San Babila, nelle vacanze di Natale.
Stefania Pepe, diplomata all'Accademia dei Filodrammatici, lavora anche come doppiatrice e speaker, oltre ad insegnare recitazione, e sottolinea l’importanza di frequentare una scuola che prepari ad affrontare un lavoro multiforme come quello dell’attore. Racconta Stefania: «per me frequentare l’Accademia dei Filodrammatici è stato un momento di formazione molto importante: una scuola di questo tipo offre la possibilità di lavorare tutti i giorni, per un certo numero di ore. Quindi diviene un allenamento molto utile perché poi, quando si inizia a lavorare in teatro, si deve avere consapevolezza dei propri limiti per scoprire come superarli, capendo che non esiste la perfezione, ma che ognuno di noi ha peculiarità su cui puntare. Infatti la scuola insegna agli allievi a lavorare sulle proprie caratteristiche e potenziarle senza sentirsi inadeguati. anche oggi spiego ai miei allievi che bisogna esplorare dentro di sé e consolidare la propria preparazione, perché poi, quando si entra nel mondo del lavoro, si deve essere pronti e attivi, capaci a mettersi in gioco perché contemporaneamente ci sono molte persone che si candidano per lo stesso ruolo.  Io ricordo gli anni dell’Accademia come il momento più bello della mia vita, un momento di grande cambiamento, un periodo importante anche perché ho incontrato alcuni compagni che poi sono diventati miei colleghi, infatti con alcuni ci siamo rincontrati per lavorare insieme; infatti, quando ti formi all’Accademia dei Filodrammatici, mantieni certe particolari caratteristiche che ti portano a condividere scelte comuni di spettacoli, per cui ti ritrovi con alcuni ex compagni di scuola.


In Doppia coppia, infatti, lavoro con Marco Vaccari, anche lui  diplomato all’Accademia dei Filodrammatici. Marco è bravissimo come regista anche perché sa creare un gruppo coeso: con Gianni Lamanna, Emanuela Rimoldi, Marco Vaccari, Roberto Vandelli 
siamo molto affiatati e lavoriamo in un connubio bellissimo. Io sono arrivata nella compagnia per questo spettacolo e, come mi dice Marco, sono entrata in corsa, perché gli altri attori avevano già fatto lo spettacolo due anni fa e io sono stata catapultata dentro un gioco divertente, un gioco teatrale alla Feydeau, con tempi comici velocissimi, tra porte che si aprono e si chiudono. Nella commedia  si assiste alla classica situazione in cui due coppie si trovano a sorpresa nello stesso albergo con i rispettivi amanti fra un divertente incastro di equivoci. Il mio personaggio è una donna molto divertente, ma ansiosa che decide di tradire il marito, ma appare goffa, timida, continua a mangiare cioccolatini, perché  sono l’unico antidoto agli attacchi d’ansia, costruisco così un personaggio simpatico di una perdente in cui si possono riconoscere le persone che non si sentono adeguate alle situazioni.

Quando lavoro come speaker sono immersa invece in un mondo completamente diverso dal teatro, ma utilizzo  uno strumento comune,  la voce.   Il teatro rispetto, per esempio alla radio, è un mondo vivo, sei lì e devi reagire subito a tutto quello che accade attorno e, quando mi chiedono come fai a fare ogni sera sempre lo stesso spettacolo,  spiego che non è mai lo stesso spettacolo, ma  ogni sera diventa diverso perché si lavora con il pubblico presente in sala che reagisce sempre in modo diverso, dandoti emozioni differenti, come scoprirete venendo a vederci al San Babila.» Ar. C.



venerdì 9 novembre 2018

Nathalie Caldonazzo in "Baciami James di Robert Farquhar", un debutto nazionale


Al Teatro San Babila di Milano, debutta dal 27 novembre al 2 dicembre 2018, una coppia affittata di attori, Franco Castellano e Nathalie Caldonazzo in Baciami James di Robert Farquhar, rappresentata per la prima volta in Italia, con la regia di Guglielmo Guidi.


L’attrice Nathalie Caldonazzo ritorna al Teatro San Babila con una nuova e divertente commedia, Baciami James, un successo clamoroso a Londra e ora per la prima volta portato in Italia. «È una commedia di terza generazione di un autore che ha avuto un grande successo in Inghilterra, ed è basata tutta sul dialogo, infatti è un testo per due attori. Nella pièce si assiste a un tentativo di relazione tra due personaggi molto diversi fra loro: io, una ragazza vitale e brillante, che proviene da un matrimonio in cui si è annoiata e che ora cerca nuove avventure, ma senza impegnarsi, infatti si è scelta anche un nome scintillante, Crystal, ed incontra Eddie, interpretato da Franco  Castellano, un uomo molto serio e timido che, nonostante l’età adulta vive a casa con la  mamma alla quale è molto legato e usa benissimo la tecnologia, ma non ha mai avuto storie più lunghe di sei settimane. I due si incontrano in un triste albergo di una località di mare e tentano di avere una relazione, Crystal spera di essere stupita da lui, che arriva con un anello di fidanzamento, mentre lei vuole solo divertirsi. 

 I ruoli di oggi infatti sono un po’ invertiti: la donna è sfuggente, più intraprendente, basta a se stessa, non si aspetta più molto dalla vita, mentre un uomo come Eddie è ancora legato alla famiglia e all’idea di matrimonio, a causa anche del forte legame con la madre. Non vi svelo il finale però!
Sono molto contenta di lavorare con Franco, che conosco da tempo, fare uno spettacolo a due è molto difficile, ma noi siamo molto sincronizzati, teniamo un dialogo serrato veloce, frenetico e ci divertiamo molto insieme al pubblico. Non vedo l’ora di arrivare a Milano e portarlo al San Babila.

Mi piace molto lavorare in teatro, ora sto interpretando ruoli più impegnativi, sto mettendo a frutto tutte le esperienze degli spettacoli precedenti che ho fatto, così che ora ho anche un bel bagaglio, e sto dando una bella prova d’attrice; ho creduto subito nell’efficacia di questa commedia e ora portarla al pubblico del San Babila sarà una soddisfazione, poiché è  un pubblico attento, e affettuoso quindi vengo sempre volentieri.» Ar.C. 

Nel video dal camerino del teatro: Vi aspetto al San Babila