giovedì 3 maggio 2018

Un thriller con il ritmo del vaudeville



OMICIDI IN PAUSA PRANZO, adattamento teatrale di Paola Galassi, Rossana Carretto, Marcello Mocchi, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Viola Veloce, debuttal’8 maggio 2018 al Teatro San Babila, prodotto da Dramma Italiano di Fiume in coproduzione con Fama Fantasma Srl-Teatro San Babila. Diretti da Paola Galassi, sono in scena fino al 13 maggio, Rossana Carretto, Ussi Alzati,   Rosanna Bubola,   Alfredo Colina, Daniele Crasti,   Giuseppe Nicodemo, Marco Vaccari.

 
Rossana Caretto interpreta Francesca Zanardelli, un'impiegata che, dopo la pausa pranzo, trova sotto la scrivania, il cadavere di una collega e poi di altri colleghi in una catena di misteriose morti, dando vita a un thriller esilarante in cui la Zanardelli viene coinvolta nelle indagini.  Racconta la Caretto: «la regista Paola Galassi mi ha parlato di questo spettacolo e io mi sono subito entusiasmata, perché sono appassionata di gialli, fin da ragazzina, così insieme lo abbiamo adattato per il teatro.  L’interesse per il giallo per me è diventato una passione, come quello per l’enigmistica e la matematica, perché mettono in moto molti meccanismi razionali, emozionali e ti fanno scoprire i tuoi talenti, quando sei coinvolto nell’indagine e vuoi trovare il colpevole.  Infatti partecipi al giallo emotivamente credendo che quello sia l’assassino o che sia un altro e poi, quando arrivi a una soluzione, sei soddisfatto perché il giallo non ti lascia in sospeso, come altri generi di romanzo, ma risolve il mistero. Se leggi un giallo a ritroso, vedi che tutto ritorna. Recentemente ho letto October List di  Jeffery Deaver che è scritto proprio al contrario e assapori così il piacere della scoperta dell’assassino e dei meccanismi della suspance.
Nel nostro Omicidi in pausa pranzo, si assiste al mistero di scoprire chi sia l’assassino: io sono la protagonista che trova i colleghi morti e, dopo l’ennesimo omicidio, decido di indagare. La particolarità di questo testo è che è un vaudeville, ha un rimo molto serrato, tanto che la protagonista viene travolta in un frullatore di eventi molto divertenti. Si toccano anche altre tematiche, come quella che il mio personaggio ha avuto genitori oppressivi, e che vive in una ambiente di lavoro in cui molti sopportano vessazioni, pur di non perdere il posto, sentendosi alienati. Sono molto contenta di lavorare con la regista, Paola Galassi, noi donne dobbiamo stare unite! Con Paola collaboro da anni, è stata la prima persona con cui ho lavorato a Milano e mi dirige anche nel mio one woman show. Anche con il resto della compagnia, composta da ottimi attori, mi trovo benissimo e poi tornare al San Babila per me è una grande soddisfazione, perché ci sono già stata nel 2000 con Enzo Iacchetti, in Risate al 23° piano di Neil Simon, e ho un bellissimo ricordo del pubblico del teatro San Babila e ora non vedo l’ora di incontrare gli spettatori di oggi.» Ar.C.


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