lunedì 5 marzo 2018

Paola Tiziana Cruciani sindacalista agguerrita in "Tutte a Casa"


Paola Tiziana Cruciani è una sindacalista agguerrita in Tutte a Casa, diretto da Vanessa Gasbarri, in scena con Paola Gassman, Mirella Mazzeranghi, con Claudia Campagnola, Giulia Rupi dal 6 all’11 marzo 2018 al Teatro San Babila di Milano.


La romana Paola Tiziana Cruciani, dopo i successi al cinema e in tv, torna sempre volentieri in teatro, come con Tutte a Casa, con la regia di Vanessa Gasbarri, in cui è una sindacalista, Comunarda in una fabbrica gestita da donne, mentre gli uomini si trovano in guerra durante il primo conflitto mondiale.

«Il testo è molto interessante – racconta la Cruciani - parla del momento in cui, durante la prima guerra mondiale, le donne prendono in mano il paese in una fase molto importante, non solo per il nostro paese, infatti, per esempio, in Francia e nel Regno Unito agiscono le suffragette, che si battono per il diritto di voto delle donne. Anche  in altri paesi le donne fanno passi da giganti, anche se poi in Italia, durante il ventennio fascista, perdono le conquiste ottenute. Il nostro spettacolo è ambientato all’interno di una fabbrica, io faccio la capopopolo, la sobillatrice, sono madre di un operaio, partito per la guerra che poi non tornerà. Mi presento alla signora Margherita Colombo, interpretata da Paola Gassman, la moglie del proprietario della fabbrica, arruolato al fronte; la donna con coraggio ed energia prende così il posto del marito nella direzione. Mi chiamo Comunarda, per sottolineare le mie idee socialiste, da seguace di Anna Kuliscioff, e difendo i diritti delle colleghe operaie, dicendo che noi donne vogliamo tenere in piedi la fabbrica; ho un accento emiliano, poiché gli emiliani dicono “rivoluzione” in un modo unico, anche se il testo è ambientato a Milano.  Il mio è un personaggio molto comico, infatti ricopro il ruolo di caratterista nella commedia. 

Tra di noi attrici andiamo molto d’accordo, quando siamo andate in tournée vicino a Roma abbiamo sempre viaggiato tutte insieme sulla mia pandina. Ora dopo tanta tv mi dedico con gioia al teatro, perché faccio una affermazione che mi rende impopolare: io lavoro nelle fiction, ma le guardo raramente, guardo  Sky, Netflix, perché voglio imparare nuove tecniche e su tali canali trovo fiction di qualità. In Italia siamo ancora più indietro degli altri paesi per la scrittura e per l’innovazione, per noi l’ultima innovazione  risale a  The young pope, altrimenti facciamo sempre le stesse cose: i produttori dicono “questo funziona, non cambiamolo” ma così non ci trasformiamo mai.   Noi italiani siamo professionisti, ma la fiction più esportabile è Montalbano, saremmo bravissimi, ma non facciamo cose all’altezza della nostra bravura, non abbiamo lo spirito per dire "proviamoci", andiamo sempre sul sicuro ed quello che rovina il nostro mestiere. Per fortuna in teatro è diverso e una nuova drammaturgia che si sta affermando porta novità e offre anche nuovi ruoli per le donne.» Ar.C.

Guardate il video del cast di Tutte a casavi aspettiamo al San Babila


Nessun commento:

Posta un commento