giovedì 10 marzo 2016

Corrado Tedeschi al Teatro San Babila dall'11 al 20 marzo


Corrado Tedeschi: dal teatro alla televisione e viceversa
 
 

In scena al Teatro San Babila di Milano dall’11 al 20 marzo, l’attore e conduttore televisivo  Corrado Tedeschi in Volpone di Ben Jonson, con la regia di Cristiano Roccamo, una divertente commedia degli equivoci di ispirazione plautina, tesa a denunciare i malcostumi della società.


«Mi ha molto colpito l’attualità di un testo scritto all’inizio del 1600 che denuncia l’avidità delle persone che per denaro sono disposte a tutto, a vendere la propria moglie o a comprarla -  dice Corrado Tedeschi -  Il mio personaggio, Volpone, con l’aiuto del suo servo Mosca (Mimmo Padrone) finge di essere in punto di morte, così molti, i suoi probabili futuri eredi, si precipitano a portargli doni per ingraziarselo, ma sperando che muoia presto per ereditare i suoi beni. Arrivano così Voltore (Jacopo Costantini), Corbaccio (Mauro Eusti) e Corvino (Massimo Boncompagni) tra loro tramano per avere la meglio gli uni sugli altri. I riferimenti alla cupidigia dei nostri giorni sono moltissimi, così io alla fine dello spettacolo, mi intrattengo con il pubblico e dico “avete visto che gente misera nel 1600: avvocati che fanno condannare uomini ingiustamente, uomini che comprano e vendono donne, per fortuna oggi non ci sono più queste miserie!” Il pubblico ride e, divertendosi, si sofferma a riflettere su come cambino i tempi, ma i vizi degli uomini siano sempre gli stessi!»

 

Corrado Tedeschi, oltre che alla televisione, si dedica con passione al teatro, suo grande interesse da quando ha iniziato la sua carriera nello spettacolo, all’accademia del Teatro Stabile di Genova. Spesso recita in teatro come nel recente monologo L’uomo che amava le donne, mentre ora con Volpone recita in una commedia da lui definita “corale”. Prosegue Tedeschi a sottolineare come il teatro sia sempre stato importante nella sua vita: «Mi piace alternare tv e teatro; ho sostenuto il mio primo provino davanti al grande Luigi Squarzina allo Stabile di Genova, con il rischiosissimo monologo di Marcantonio, (dal Giulio Cesare di Shakespeare): me lo ha fatto ripetere due o tre volte, e poi mi ha scritturato. La televisione soprattutto mi ha dato tanta popolarità e quando chi mi riconosce, viene a vedermi a teatro, mi rende contento perché sono canali comunicanti.  Amo il pubblico di Milano e sono stato tante volte al Teatro San Babila  e ora con la nuova gestione di  ragazzi bravissimi, sono sicuro che tornerà allo splendore del passato. Ar.C.

 

 

 

 

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